Vivendo da qualche mese nei pressi di Piombino, mi capita ogni tanto di girare per la città e non molto tempo fa ho avuto modo di imbattermi nella
visita alla chiesa dell’Immacolata, edificio sorto nel 1899 e sede
dei frati francescani su quello
che precedentemente doveva essere molto
probabilmente un colle. Merita
di essere veduta e tra le altre cose trovo molto
intelligente un porta riviste
dove si possono trovare encicliche pontificie
pure di molti anni fa, ma anche
opuscoli di vario tipo, tra cui quello su cui
vado a soffermarmi per questo articolo. Argomento: il Battesimo. Si tratta di una mini
brochure di otto facciate, della collana “I foglietti di Credere” ed
edita dalla San Paolo. Fino
a qui la scelta è sensata, perché è fin troppo
giusto che chi vuole far ricevere al proprio neonato il primo sacramento
cristiano, debba sapere di che
cosa si tratta. Lo prendo, lo guardo
frettolosamente e lo metto nella giacca;
nel frattempo finisco la visita alla chiesa e
poi me ne esco riprendendolo in
mano. Non so perché, ma fin da quando l’ho preso
ho avuto una sorta di sesto
senso, che cioè qualcosa nel testo del libretto
mi sarebbe quadrato molto poco. Chi
ha una solida preparazione cattolica, sa benissimo che il Battesimo significa
immergersi nella morte di Cristo, essere rigenerati come nuove creature,
ma pure vedersi cancellato il peccato originale, vale a dire lo scellerato
comportamento di Adamo ed Eva nell’Eden. Ora, questo opuscolo, presenta
solo il cinquanta per cento del significato succintamente ricordato sopra.
Premesso che è rivolto a genitori per invogliarli a farlo o per chi già avesse
deciso di farlo, il sacramento viene presentato in termini molto dolci: «Con
il Battesimo vostro figlio entra nella famiglia di Dio, appartiene a Cristo
cui viene affidato. È oggetto, fin dalla più tenera infanzia, dell’amore del
Padre. Questo sì che è essenziale!?». Altroché se lo è, così come è importantissimo
scrivere: «Far battezzare il proprio figlio significa anche impegnarsi
a trasmettergli il messaggio di Gesù: non è un ostacolo alla libertà
ed impegnarsi (i genitori) a dare al pargolo nel corso del tempo un’educazione
cristiana». Ma, dicevamo, manca un bel pezzo di roba. Manca, ad esempio,
completamente il concetto di salvezza. Il catechismo della Chiesa Cattolica
parla chiaro al punto 1215: “Questo sacramento è anche chiamato il «lavacro di
rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo» (Tt 3,5), poiché significa
e realizza quella nascita dall’acqua e dallo Spirito senza la quale nessuno
«può entrare nel regno di Dio» (Gv 3,5)”. L’opuscolo invece passa oltre,
quasi a non volere disturbare i genitori, o per lo meno non spaventarli, che
magari dal punto di vista mediatico potrebbe pure premiare, ma che presenta minimo
due aspetti deleteri: rende la Fede in generale ed il Battesimo in particolare
una sorta di prodotto di consumo ed inoltre la sminuisce decapitandola
di un suo caposaldo, quella della salvezza dell’anima e per di più
quella di un bambino di poche settimane o pochi mesi. Si dirà: il limbo non è
mai stato verità di Fede ed i piccoli morti senza Battesimo vengono affidati alla
Misericordia di Dio. D’accordo, ma per chi magari ha già l’età della ragione?!
Sì perché paradossalmente, benché indirizzato a neonati, persino un adulto
potrebbe essere attirato dal Battesimo, ma che idea se ne farà se viene tenuto
all’oscuro delle conseguenze che ha per l’anima il non riceverlo? Possiamo
dire tranquillamente che siamo di fronte ad una scelta di non volere urtare
la suscettibilità del pubblico di riferimento, che con la scusa di volersi
muovere in punta di piedi manda al macero duemila anni di insegnamenti. Ha
molto poco senso mettere una citazione di Giovanni Paolo II dove si menziona la
parola “peccato”, per poi ometterla in tutto il resto del testo e di conseguenza
massacrare il senso del Battesimo venduto, ribadisco, come un prodotto
da supermercato.
Da La voce cattolica (Mensile del Circolo Ragionar cattolico) edizione n° 29 di giugno 2013 - riproduzione riservata (richiedere autorizzazione a segretario@ragionarcattolico.it)
Nessun commento:
Posta un commento