venerdì 26 luglio 2013

LETTERA APERTA DI APPELLO A TUTTI I SIMPATIZZANTI DEL CIRCOLO (MA ANCHE AI NON)

di Diego Vanni

Gentile amico/a,
alla vigilia del terzo compleanno del Circolo Ragionar Cattolico, ho deciso di scriverti questa lettera. Senza dilungarmi in inutili discorsi, vengo subito al dunque. Il nostro Circolo, come forse saprai, dà luogo ad iniziative di preghiera, ad iniziative dottrinali e di cultura cattolica, fra cui sono annoverabili le numerose Conferenze, da noi organizzate, e che da qualche mese a questa parte vengono anche riprese con una videocamera e pubblicate su Youtube, al fine di diffondere quanto più possibile la fede, la dottrina e la cultura cattolica. Infine, organizziamo mensilmente anche delle Giornate della Carità, che consistono in raccolte alimentari per i poveri.

Ciò detto, ciò che ti chiediamo è di non lasciarci soli. Siamo tutti buoni, infatti, a dire: «c’è bisogno di questo, c’è bisogno di quell’altro» o «la società è scristianizzata; bisognerebbe fare qualcosa» o ancora: «c’è tanta povertà, bisognerebbe combatterla», ma quando c’è qualcuno che fa queste cose – chiediamoci – lo sosteniamo?! Oppure lo lasciamo solo! Ebbene; il Circolo cerca di fare tutto questo; di dare il suo piccolo contributo alla cristianizzazione della società e di aiutare chi è in difficoltà.

Per questo, chiediamo anche il tuo aiuto. Perciò, come spiegato anche nel video sopra linkato, ti elenco le forme in cui anche tu puoi dare il tuo piccolo (o meno piccolo) contributo alla causa del Circolo. Puoi, dunque, anche tu dare una mano facendo una o più delle 7 cose qua sotto elencate:

Pregando per il Circolo La prima, fondamentale, forma di collaborazione col nostro Circolo è pregare per esso. Pregare affinché l’azione del nostro Circolo sia sempre ispirata e guidata dallo Spirito Santo, affinché possa portare frutti, a maggior gloria di Nostro Signore.

Iscrivendosi al Circolo Si può, poi, iscriversi al Circolo Ragionar Cattolico, cosa che, lungi dall’essere una questione di tessera, è un’importante forma di sostegno al Circolo, affinché esso possa proseguire nella sua azione cristiana. Per iscriversi – lo ribadisco perché talvolta mi è stato chiesto – non è necessaria alcuna appartenenza geografica; ci si può iscrivere dal Trentino alla Sicilia. Ciò che conta, è possedere i requisiti di cui all’art. 3 del nostro Statuto (http://www.ragionarcattolico.it/statuto-del-circolo). L’iscrizione è formalizzata mediante compilazione, firma ed invio di una scheda di adesione – richiedibile a info@ragionarcattolico.it – ed il pagamento della relativa – irrisoria – quota  annua.

Facendo donazioni Il Circolo, inutile dirlo, sostiene numerose spese di gestione: si va dalle spese per l’abbonamento al sito e la sua gestione; alle spese per i manifesti per la pubblicizzazione delle Conferenze, le spese di organizzazione delle Conferenze, passando per i manifesti per le raccolte alimentari delle Giornate della Carità e, cosa non di poco conto, le spese per il montaggio dei video delle Conferenze che, come accennato, vengono sistematicamente pubblicate su Youtube. Se si vuole, infatti, contribuire – pur da servi inutili – alla cristianizzazione della società, occorre uscire di sacrestia ed adoperare numerosi canali, fare Conferenze anche fuori di Chiesa e pubblicizzarle anche fuori di Chiesa (non dunque solamente dove possano usufruirne i soliti noti), usare Youtube, Facebook e via dicendo. Occorre avere un sito internet e via dicendo. Tutto questo, costa. Per cui, chi volesse, può darci una mano anche in questo senso; può fare una donazione, dell’importo che crede, sulla Postepay n° 4023 6006 4173 7707 – Titolare della carta: Diego Vanni (i moduli di ricarica Postepay si trovano, ovviamente, alla Posta, ma possono anche essere richiesti anche a noi, scrivendo a info@ragionarcattolico.it Nei primi due campi del modulo dovrete inserire il nome e cognome del donatore, cioè il vostro; nel terzo, il numero della carta – sopra riportato – e nel quarto, il titolare della carta, ossia Diego Vanni).

Scrivendo articoli per la rivista del Circolo Un’altra forma di utile collaborazione col nostro Circolo consiste nello scrivere articoli per la nostra rivista mensile. Gli articoli che vorrete scrivere, li potete inviare a info@ragionarcattolico.it. Essi saranno vagliati e, se compatibili con la dottrina cattolica, pubblicati.

Contribuendo alla realizzazione delle iniziative del Circolo (specie Conferenze e Giornate della Carità) Sì può poi contribuire dando una mano, fattivamente, alla realizzazione delle iniziative del Circolo, specialmente le Conferenze e le raccolte alimentari delle Giornate della Carità. Quanto a quest’ultime – mi rivolgo in special modo a chi ha sensibilità nei confronti della povertà materiale – si tratta di dare la propria disponibilità per un giorno al mese. Fornisce il Circolo tutto il materiale necessario (tavoli; sedie; manifesti e buste). Chi vorrà dare una mano in questo modo, non dovrà che starsene una giornata (o mezza) dinanzi ad un supermercato e dare ai clienti la busta fornitagli, invitandoli a comprare qualcosa non solo per sé stessi, ma anche per i poveri. I clienti che vorranno, lo faranno e lasceranno sul vostro tavolo i generi alimentari acquistati. Iscritti al Circolo e volontari di altra natura, insomma… chi ha avuto modo di fare quest’esperienza, sa che la gente dona in maniera cospicua. E a fine giornata chi ha fatto quest’opera di carità sa che tutto quel cibo raccolto finirà sulla tavola dei poveri. Insomma; chi ha dato una mano in tal senso, sa che la propria giornata ha portato molto frutto e che Dio gliene renderà merito.

Contribuendo alla diffusione del materiale cattolico del Circolo Infine, si può contribuire alla buona causa, diffondendo il materiale cattolico del Circolo; inviando periodicamente ai propri amici il nostro mensile, formato pdf, via mail o Facebook e anche i links Youtube ai video delle nostre Conferenze. O, più semplicemente, invitando i propri amici e conoscenti ad iscriversi alla nostra mailing list, inviando una mail a circoloragionarcattolico@gmail.com, o ad aggiungerci su Facebook.

Trovando altre persone che facciano alcune delle cose di cui sopra Va da sé, poi, che è altrettanto utile trovare altre persone che facciano una o più delle cose sopraelencate e metterle in contatto col Circolo. Anche questa è una cosa non da poco.
Faccio dunque appello a te, gentile amico/a che stai leggendo questa lettera, affinché tu ci aiuti in una o, possibilmente, più delle 7 forme ora elencate, alcune delle quali constano veramente di poco impegno.


                                                                                              Diego Vanni

Presidente del Circolo Ragionar Cattolico


Da La voce cattolica (Mensile del Circolo Ragionar cattolico) edizione n° 30 di luglio 2013 - riproduzione riservata  (richiedere autorizzazione a segretario@ragionarcattolico.it)

COME SI ESCE DALLA CRISI. LA VIA MORALE ALLA LUCE ALLA FINE DEL TUNNEL

di Diego Vanni

Ci si chiede spesso, soprattutto in questi tempi: ma c’è una luce alla fine del tunnel? Ci sarà una fine alla crisi? Come se ne esce? Mi permetto di suggerire la mia (ma non mia) ricetta. La situazione è oggettivamente drammatica: c’è una crisi morale, sociale ed  economica devastante. Assistiamo ogni giorno a notizie di cronaca nera orribili. L’ultima sentita: un figlio che uccide la madre per un bicchier d’acqua. Per non parlare dell’insegnante di religione uccisa dal bidello o della ventiquattrenne albanese massacrata e chiusa in un sacco o della donna uccisa dall’ex o di Adam Kabobo. Assistiamo ogni giorno ai drammi della crisi economica: alle imprese che chiudono; a chi perde il lavoro; a chi non lo trova; a chi non sa come arrivare a fine mese; alle pensioni da fame, etc… Assistiamo ogni giorno ai drammi dello sbando giovanile; della droga; del non senso… Assistiamo a tutto questo e per questo ci domandiamo: ma c’è una luce alla fine del tunnel? Esiste una via d’uscita? Una “terapia”? Questo, è quello che si domandano un po’ tutti, credenti e non, purché dotati di raziocinio. Il credente, però, per la verità, vede anche un’altra crisi che, probabilmente, o quasi sicuramente, è all’origine anche delle altre sopra descritte. La crisi nella – non “della” Chiesa – l’apostasia devastante che regna anche in ambienti ufficiali cattolici; Conferenze episcopali; Diocesi; Parrocchie; Movimenti; la crisi della dottrina e della liturgia, etc… Ricordo un caro amico che diceva: «Le parrocchie sono diventate strumenti in mano al Demonio». Penso che fosse un’affermazione da non stigmatizzare né da Destra, né da Sinistra. Cioè: il discussione non è la dimensione-parrocchia, che va bene in sé, per carità, ma cosa alcune, troppe, parrocchie, sono diventate veramente luoghi di apostasia. E’ un discorso da sovversivi?! Ok, prendo atto che anche Paolo VI era sovversivo. Disse infatti: «C’è un grande turbamento in questo momento nel mondo della Chiesa e ciò che è in questione è la fede. Capita ora che mi ripeta la frase oscura di Gesù nel Vangelo di San Luca: “Quando il Figlio dell’Uomo ritornerà, troverà ancora la fede sulla Terra?”. Capita che escano in cui la fede è in ritirata su punti importanti, che gli episcopati tacciano, che non si trovino strani quei libri. Questo, secondo me, è strano. Rileggo talvolta il Vangelo della fine dei tempi e constato che in questo momento emergono alcuni segni di questa fine. Siamo prossimi alla fine? Questo non lo sapremo mai. Occorre tenersi sempre pronti, ma tutto può durare ancora molto a lungo. Ciò che mi colpisce, quando considero il mondo cattolico, è che all’interno del cattolicesimo sembra talvolta predominare un pensiero di tipo non-cattolico e può avvenire che questo penisero non cattolico all’interno del cattolicesimo diventi domani il più forte. Ma esso non rappresenterà mai il pensiero della Chiesa» (Jean Guitton Paolo VI segreto, cit. pp. 152-153). Ecco; un pensiero di tipo non-cattolico predominante nel mondo cattolico. Quindi, con i dovuti “puntini sulle i”, la frase del mio amico («Le parrocchie sono diventate strumenti in mano al Demonio») non è poi così lontana dalla realtà. Se dunque anche l’ateo di buon senso inorridisce di fronte ai drammi della cronaca nera; dello sbando pressoché totale del mondo giovanile; della crisi economica, il credente ha anche questa crisi da cui, ripeto, scaturiscono molto probabilmente anche le altre, per inorridire. E anche lui, come l’altro, si chiede: ma c’è una luce alla fine del tunnel? Esiste una via d’uscita? Una “terapia”? Ebbene sì: quando tutti (o quasi) gli uomini di Chiesa torneranno alla vera fede, non più contaminata dalle deviazioni del modernismo; quando la dottrina predicata sarà quella di Gesù Cristo (e non quella dell’ecologia o roba simile); quando tutti (o quasi) i sacerdoti eserciteranno quello che davvero è il sacerdozio; quando tutti (o quasi) i vescovi prenderanno pienamente coscienza di ciò che è l’episcopato (che non è stare a fare in continuazione dichiarazioni politiche su temi politici in risposta ai politici); quando si stabilirà nel mondo intero la devozione al Cuore immacolato di Maria (e si smetterà di imbavagliarla per ragioni di politica ecclesiale); quando in tutte le case le famiglie tutte intere (marito; moglie e figli, quando non anche nonni, zii, etc…) tornereanno a raccogliersi attorno al caminetto per recitare il Rosario… beh: solo allora le cose cambieranno (significativamente).


Da La voce cattolica (Mensile del Circolo Ragionar cattolico) edizione n° 30 di luglio 2013 - riproduzione riservata  (richiedere autorizzazione a segretario@ragionarcattolico.it)

FAMIGLIA, “MILIZIA DI DIO” PER LA RESTAURAZIONE DELLA CIVILTA’ CRISTIANA

 di Alessandro Pini
                                                                                                                  
Trovo “abbastanza” scandaloso dover iniziare questo articolo spiegando cosa è realmente una famiglia (naturale) ma purtroppo siamo in quei tempi “profetizzati “ dal grande scrittore britannico Gilbert K. Chesterton e dobbiamo veramente «sguainare le spade per dimostrare che le foglie sono verdi in estate», quindi non ci resta che usare la penna come una spada per squarciare le tenebre in cui molte menti sono cadute. La famiglia è il primo e fondamentale nucleo della società,composta da uomo (pater), donna e figli,unita e fondata sul Matrimonio,da ogni civiltà considerato intrinseco alla natura umana e reso Sacramento da Nostro Signore Gesù Cristo, autore della nuova Legge. Fine primario del matrimonio è la procreazione ed educazione della nuova vita e con ciò ogni questione circa altre presunte forme di “famiglia” è da escludersi visto che la facoltà di procreare è stata data da Dio soltanto attraverso l’unione dell’uomo con la donna e non saranno certo le idee malsane e le passioni disordinate a cambiare le leggi della natura; come è sempre stato vero che il fuoco brucia e sempre lo sarà, così la legge naturale è immutabile e sostituire il diritto umano a quello divino è diabolico!

Va inoltre specificato che il matrimonio fin dal principio è stato stabilito da Dio e non dalla volontà dell’uomo come la Massoneria da secoli ormai cerca di render idea comune e naturale attraverso la sua massiccia opera di propaganda . A tal proposito giova ricordare una breve “ammissione” raccontata dal grande apostolo del Sacro Cuore,Padre Matteo Crawley Boevey il quale raccolse la testimonianza di un grande convertito che così si espresse: «…Noi miriamo ad una cosa sola: scristianizzare le famiglie(…) per pervertire la società ci basta conquistare le famiglie. Se vi riusciamo la vittoria della Chiesa è finita!»

Ben consapevoli quindi dell’importanza e della forza della famiglia,i nemici di Dio e dell’uomo fatto a Sua immagine e somiglianza,da secoli si sono scagliati contro questa istituzione vitale per la società stessa ma nemica della civiltà nuova(anticristica) che essi sognano di erigere sulle rovine di quella cristiana;l’essenza stessa della Rivoluzione consiste nel sottrarre i popoli all’influenza della Chiesa e ciò è stato possibile proprio attraverso la corruzione dei costumi del popolo, quindi delle famiglie,come aveva ben intuito S.S. Leone XIII: «Poiché quasi nessuno è disposto a servire tanto passivamente uomini scaltriti e astuti come coloro il cui animo è stato fiaccato e distrutto dal dominio delle passioni, sono state individuate nella setta dei Massoni persone che dichiarano e propongono di usare ogni accorgimento e artificio per soddisfare la moltitudine di sfrenata licenza; fatto ciò, esse l’avrebbero poi soggiogata al proprio potere arbitrario, e resa facilmente incline all’ascolto». (1)

E’ fondamentale quindi capire che la società nella quale viviamo è il frutto(cattivo) della Rivoluzione che poi è il ripetersi stesso del “Non serviam” di Lucifero,che mira alla schiavitù dell’uomo attraverso appunto le false libertà che contrastano con la Legge Evangelica e che vengono promosse dall’attuale ordine pubblico ateo e laicista che anziché proteggere e servire come suo dovere la famiglia, la espone a sempre nuovi pericoli dati dal tentativo di distruggere la sacralità del matrimonio con sempre nuove pretese di legittimare pseudo diritti e pseudo libertà! A questo proposito ricordiamo le parole ancora una volta cristalline di Leone XIII che sono quanto mai attuali visto i tempi che corrono e che ogni famiglia deve aver ben presenti… «Che se l'uomo, se la famiglia, entrando a far parte della società civile, trovassero nello Stato non aiuto, ma offesa, non tutela, ma diminuzione dei propri diritti, la civile convivenza sarebbe piuttosto da fuggire che da desiderare». (2)

Ogni genitore quindi ha il grave compito di proteggere i propri figli e la famiglia stessa; il padre riacquistando il proprio ruolo di capofamiglia,possessore della virtus nel duplice senso di forza e virtù,fisica e morale,trasmettendo innanzitutto al figlio la fede, il coraggio e lo spirito di sacrificio soprattutto con l’esempio quotidiano. La madre con la sua dolcezza deve educare i figli,insegnando loro a vivere sotto lo sguardo paterno di Dio e di Maria Ss.ma ed a crescere nelle virtù attraverso la preghiera quotidiana e le buone azioni ; tale ruolo è talmente importante che il grande Pontefice San Pio X così affermò una volta: «Datemi delle madri veramente cristiane e salverò il mondo che sprofonda» .

Nuclei uniti dal sangue e dalla fede,possono e devono essere la base per la Restaurazione della civiltà cristiana;sottomessi alla Legge di Dio,attraverso la propria conversione e poi quella delle altre famiglie a loro più vicine,essi sono la più bella speranza per la nostra società in caduta libera verso la “schiavitù del peccato”. La Restaurazione dipende proprio dalla capacità di ogni singola famiglia di porsi come strumento di Dio per far regnare come suo diritto il Signore Nostro Gesù Cristo su tutti i popoli e nazioni perché è dalle fondamenta che si costruisce un edificio solido e la famiglia rappresenta proprio le fondamenta della società umana.

Proprio per la salvezza dell’uomo Gesù Cristo istituì la Chiesa Cattolica come unica Arca di salvezza e a Lei,al suo Magistero infallibile dobbiamo massima obbedienza poiché solo in Essa troviamo la Verità ed i Sacramenti indispensabili per raggiungere la Mèta dopo l’esilio sulla Terra. Come la Chiesa ha sempre insegnato,dobbiamo quindi obbedire solo a Dio e disobbedire alle leggi umane qualora siano in contrasto con quella divina ,«È necessario obbedire più a Dio che agli uomini» (At 5,29) . Come i primi cristiani dobbiamo testimoniare la nostra fede per conquistare un mondo che sta tornando pagano da quando ha scacciato dalla società il proprio Re e Salvatore, che deve tornare al più presto ad avere il posto d'onore in ogni famiglia e lo potrà fare se appunto ognuna di esse si impegnerà seriamente a farLo regnare innanzitutto nella propria casa prendendo come esempio di vita familiare la Sacra Famiglia nella quale trionfava la Fede, il coraggio,l’umiltà e la preghiera.

La Restaurazione inizia quindi nelle nostre case,fra le mura domestiche,come la nostra salvezza ebbe inizio fra le mura della casa di Maria Vergine,così oggi dipende dal nostro “fiat “a Dio,il nuovo trionfo del Vangelo che duemila anni fa rivoluzionò il mondo liberando gli uomini dalle catene del vizio attraverso la salvifica azione della Chiesa,con l'esercito dei suoi santi e dei suoi martiri. Sulle nostre ginocchia,di nuovo piegate,in onore del Creatore nostro,si reggerà e sulle nostre gambe camminerà la marcia che porrà fine alla Rivoluzione per il trionfo del Cuore Immacolato di Maria attraverso il quale si instaurerà il Regno del Sacratissimo Cuore di Gesù Affidiamoci a San Michele Arcangelo,colui che al magnifico grido di” Quis ut Deus! Chi è come Dio!” precipitò Lucifero,l’angelo ribelle nonché vero ispiratore della Rivoluzione, nell' inferno,affinché ci protegga e ci sostenga nella lotta quotidiana  contro” i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti

San Michele,primo difensore della regalità di Cristo,prega per noi !
San Giuseppe,sostegno delle famiglie,prega per noi !
Maria,Aiuto dei Cristiani,prega per noi !

(1) Lett. Encicl. Humanum genus
(2) Lett.Encicl. Rerum Novarum


Da La voce cattolica (Mensile del Circolo Ragionar cattolico) edizione n° 30 di luglio 2013 - riproduzione riservata  (richiedere autorizzazione a segretario@ragionarcattolico.it)

PAPA FRANCESCO: IMPRESSIONI INIZIALI E “GIUDIZIO FINALE”

 di Alessandro Stucchi

A tre mesi e qualche giorno dall'elezione al soglio pontificio del Santo Padre Francesco, posso dire di avere elementi sufficientemente utili per un primo bilancio della situazione creatasi all’interno dell’orbe cattolico. Per chi, come me, segue con una certa frequenza siti, blog e gruppi di discussione che molti non esiterebbero a definire “tradizionali”, deve aver fin da subito notato una profonda spaccatura creatasi tra gli utenti: chi ha salutato con simpatia il nuovo Pontefice già all’annuncio del cardinale protodiacono, e chi, al contrario, è rimasto perplesso, se non addirittura spaventato, in qualche modo. Confesso che io stesso, nonostante la promessa di non esternare emozioni qualunque fosse stato il nome pronunciato dalla bocca del card. Tauran, inizialmente ho avuto soltanto parole un po’ frettolose per commentare la presentazione del Santo Padre al mondo intero che si trovava ad attenderlo innanzi alla Loggia centrale della Basilica vaticana; mi riferisco, in particolare, all’assenza dell’abito corale e al discorso fin troppo incentrato, a mio parere, sul fatto che il Conclave sarebbe servito innanzitutto a dare un vescovo a Roma. La preoccupazione, almeno nelle prime settimane, ha impiegato non poco tempo a svanire del tutto. Ragionando, come si suol dire, a freddo, sono arrivato alla seguente conclusione: fin troppi cattolici, che solitamente si trovano molto impegnati sia nella liturgia, sia nella difesa coraggiosa e ammirabile della dottrina cattolica in tutti gli ambienti della vita sociale, si sono forse un po’ troppo abituati all’idea che chiunque fosse stato eletto come nuovo Papa avrebbe avuto gli stessi gusti di Benedetto XVI per quanto riguarda il campo dell’esteriorità. Mi riferisco, in particolare, ai paramenti antichi e alla riscoperta di alcuni capi d’abbigliamento tradizionali, come per esempio la mozzetta ermellinata; tutti elementi, innegabilmente, non certo di secondaria importanza e che il nostro amato Papa emerito ha avuto il merito di riscoprire non in quanto “orpelli” (come qualche vaticanista ha ingiustamente affermato), ma come riflessione esteriore della grandezza del ministero petrino. Come già detto, io stesso nei primi momenti mi sono lasciato trasportare eccessivamente dal repentino cambiamento esteriore legato al nuovo Pontefice. Grazie a Dio, successivamente, ho potuto constatare come il fatto di indossare la semplice talare bianca, di calzare le scarpe nere e di portare al collo la sua precedente croce pettorale da parte di papa Francesco non sia accompagnato da chissà quale libertà in campo dottrinale, come invece hanno sperato molti cattolici “fai da te”. Tutti noi abbiamo visto come il Santo Padre abbia ribadito la sacralità e l’importanza di difendere la vita dal concepimento fino al suo termine naturale, in occasione della marcia nazionale dedicata alla vita stessa; come si sia dimostrato contrario alla possibilità del celibato facoltativo per i sacerdoti, così come abbia sempre ribadito la sua avversione nei confronti del matrimonio tra individui dello stesso sesso, definendolo addirittura un inganno del Demonio; come, soprattutto, di fronte a certi vescovi della Conferenza Episcopale Italiana che gli esponevano il loro risentimento nei confronti della Santa Messa tridentina, liberalizzata, come tutti sappiamo, dal Motu Proprio Summorum Pontificum di Benedetto XVI, egli ne abbia ribadito l’importanza, aggiungendo che la Chiesa è fatta da molti elementi anche diversi tra loro.E poi, questo lo scrivo per chi maggiormente si sofferma sull’aspetto liturgico, anche se non indosserà le antiche pianete tanto spesso utilizzate dal suo predecessore, possiamo accertarci in occasione di qualsiasi celebrazione come la dignità e il decoro delle stesse non sia certo venuto meno. In conclusione, è necessario per noi ricordarci che troppo spesso tendiamo a esprimerci frettolosamente e con superficialità, offrendoci noi stessi occasione di creare divisioni. Affidiamo, invece, alla preghiera i nostri dubbi e le nostre preoccupazioni, confidando nell’aiuto di Dio e della sua Santissima Madre, proprio come papa Francesco ha voluto che facessimo, fin dal suo primo giorno come Sommo Pontefice, invitando il suo popolo a pregare per lui.

Da La voce cattolica (Mensile del Circolo Ragionar cattolico) edizione n° 30 di luglio 2013 - riproduzione riservata  (richiedere autorizzazione a segretario@ragionarcattolico.it)

ABUSI, ERRORI E SACRILEGI DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE

di Lorenzo Corradi

Stavolta di farina del sacco del sottoscritto ci sarà ben poco. Non voglio neanche troppo dilungarmi in preamboli, perché chi leggerà queste righe non sarà certamente a digiuno sulla natura del cosiddetto “Cammino Neocatecumenale”. La recente adunata oceanica al Pala Modigliani di Livorno, mi ha riportato alla mente le critiche secondo me giuste che ad esso sono rivolte da una grande fetta del Cattolicesimo romano, anche se c’è da constatare che un’altra ed altrettanto grande lo appoggia, tanto che si può parlare di sacerdoti che hanno idee neocatecumenali. Come dicevo, però, poche ciance. Mi affido al sito www.salpan.org dove vengono menzionati abusi, errori e sacrilegi che riporterò esattamente come compaiono. Lo faccio cercando di stimolare gli esponenti del “Cammino”, pronto a ricevere smentite, correzioni e delucidazioni. Se mai ci saranno. Buona lettura.

Abusi «Abusi liturgici, catechetici e psicologici costituiscono normale amministrazione quotidiana all’interno della vita di queste comunità, prassi generale di tutto il Cammino e non spiacevoli fenomeni isolati.  Nelle celebrazioni liturgiche i NC seguono i riti fissati dai loro “liturgisti”, senza tener in alcun conto quanto stabilito dal Vaticano. Parti del Messale che normalmente vengono omesse nelle liturgie NC: il Gloria, il Credo,   l'Orate fratres e l'Agnus Dei. Il Sacerdote mai procede alla purificazione delle mani durante l’Offertorio L’altare: quattro tavolini da campeggio!... Il Sacerdote mai esegue la Purificazione del Calice e del Piatto (patena), alla fine dell’Eucaristia, perché nel Cammino NC è prassi che sia fatto dai laici. E’ prassi d’insegnamento comune, finita la Celebrazione Eucaristica, portarsi via, a turno, il Calice, il Piatto, i Purificatoi ed il Corporale, per lavarli con calma a casa propria. 

A seguito di tale prassi, un brutto episodio:  "Il Calice ed il Piatto li trovai per terra, nel cortile esterno, sotto una panchina, chiusi in una borsa; aprii la borsa e vidi che il Calice e il Piatto contenevano ancora frammenti del Corpo di Cristo e macchie del Suo Sangue che risalivano alla Celebrazione del Sabato precedente". "A distanza di due o tre giorni si raccolgono anche grossi pezzi di Pane Consacrato gettati in terra, anche negli angoli". Peccato di Sacrilegio congiunto con abusi liturgici di ogni genere. Mai si vedrà un “vero catecumeno” genuflettersi nemmeno per sbaglio davanti al Santissimo Sacramento. Guai ad inginocchiarsi durante un’Eucarestia al momento dell’Elevazione. I NC non si inginocchiano alla consacrazione (com’è stabilito dalle rubriche del Messale) né davanti al SS. Sacramento e ricevono la Comunione stando seduti. Si riceve la S. Comunione sempre da seduti,con una totale mancanza di rispetto verso Gesù Eucaristia. Assoluta mancanza di silenzio durante la S. Comunione, per impedire volutamente il Ringraziamento personale, che è considerato un devozionismo sentimentale. Le monizioni che si possono premettere alle letture, sono spesso improvvisate e prolisse. Dopo la proclamazione delle Letture seguono le “Risonanze” fatte dai presenti (vecchi e bambini compresi) nelle quali ognuno può dire ciò che crede d’aver capito. Escono così, sovente, affermazioni gratuite ed errate, senza che alcuno possa replicare.  Il sacerdote conclude le risonanze, ma senza commentare o correggere le altre. Gravi delitti contro l’Eucaristia avvengono nelle Comunità Neocatecumenali. Prima di raccogliere e gettare i Frammenti nella spazzatura, i NC fanno fare ad un "Ostiario" la preghiera di sconsacrazione [!!!] devastano la Liturgia e negano il Sacrificio Eucaristico, con abusi, Sacrilegi e peccati di ogni genere. Nelle Comunità i ragazzi fanno un libero uso della sessualità e poi vanno all’Eucarestia ed è prassi di tutto il Cammino NC, a livello mondiale, lasciarli in tale stato fino al Secondo Scrutinio (almeno quattro o cinque anni di Cammino), momento in cui si ritiene opportuno cominciare a svegliare le coscienze. A una persona divorziata e convivente viene data tranquillamente l’Eucaristia e amministrato il Sacramento della Penitenza, nonostante l’impenitente 
rimanga sempre nello stesso stato. In Comunità sono presenti conviventi con divorziati, persone divorziate e risposate in Comune, a cui vengono amministrati allegramente i Sacramenti. 

Un altro brutto episodio: una sorella bevendo sbadatamente rovesciò una grossa quantità del Sangue di Cristo sui suoi vestiti e per terra davanti a sé. Mentre il Sacerdote continuava tranquillamente la distribuzione e i cantori continuavano i canti, qualcuno asciugò sommariamente il pavimento con un purificatoio lasciandovi evidenti tracce fresche.  Dopo la benedizione finale anziché preoccuparsi sollecitamente di completare la rimozione da terra del Sangue di Cristo, cominciarono subito la danza finale, cantando “Tu sei il più bello tra i figli di Adam” e calpestandoLo con i piedi. La Misericordia del Signore (nel Sacramento della Confessione) è abusata. Non è permesso pregare Maria Santissima se non dopo almeno 12 anni di cammino, salvo “omaggiarla” coi canti mariani di Kiko.

Eresie:

Le catechesi NC sono discostanti dal Magistero della Chiesa Cattolica, la loro dottrina è perniciosa ed eretica: quelle catechesi vanno buttate in blocco nella spazzatura La “teologia” neocatecumenale nega il Sacrificio Eucaristico ed il pentimento dei propri peccati. Secondo loro, l’Agnello di Dio non ha preso su di Sé nessun peccato del mondo, ma si è limitato a pagarli tutti in anticipo al posto nostro, cosicché noi possiamo continuare a peccare, tanto siamo già salvati! Non credono alla Presenza Reale di Cristo nelle Sacre Specie, sia durante la Celebrazione che dopo. Secondo i NC l’Eucaristia (e non la Confessione) è il Sacramento della Misericordia e la Chiesa la concede perfino agli indemoniati.

La loro dottrina è in maniera evidente discostante dal Magistero della Chiesa Cattolica, quindi eretica. Distruggono in vari modi il Sacerdozio Ministeriale, ma raccomandano: «Non giudicare il Sacerdote [ovviamente il loro], perché in quanto tale i suoi giudizi sono insindacabili.
«Il sacerdozio nel cristianesimo non esiste; gli altari non esistono. Per questo l’unico altare del mondo tra tutte le religioni che ha tovaglie è il cristiano, perché non è un altare, è una mensa. Un altare non può avere tovaglie perché l'altare è per fare sacrifici di capre e di vacche».
I catechisti insegnano da subito, fin dalla seconda catechesi iniziale, che la Pastorale della Chiesa Cattolica ha fallito:  rigettano tutti i Concili (particolarmente odiato è quello di Trento); ignorano i documenti dei Papi e gli scritti dei Santi Padri, le devozioni ai Santi, soprattutto le maggiori devozioni a Nostro Signore (S. Cuore, Corpus Domini, ecc.) e sopra ogni altra l’Adorazione Eucaristica; Vanno contro la Dottrina e il Magistero della Chiesa Cattolica; mistificano e distorcono a proprio tornaconto la Parola di Dio. Dicono: «La vera Chiesa siamo noi». Karmen e Kiko affermano, tutti e due, di aver visto la Vergine Santa.

Formazione:      

 Si formano dottrinalmente con i Protestanti e sul Catechismo Olandese: Kiko affermò di essersi formato a suo tempo sul Catechismo Olandese. I libri di Bonhoeffer sono la sorgente ispiratrice di tutta la concezione strutturale delle Comunità Neocatecumenali:  

Celebrazioni settimanali; 

Concezione protestante della Confessione secondo cui è la Comunità (in senso lato “è il fratello”) che rimette i peccaticoncezione protestante dell’Eucaristia intesa non come Sacrificio (Non sia mai! Il sacrificio è un atto pagano!…) ma solo come cena commemorativa del passaggio da Morte a Vita, piena di allegria e canti e balli;

Totale mancanza di carità e rispetto, perché finalmente liberi di essere noi stessi, senza ipocrisie bigotte, finalmente liberi di essere i peccatori che siamo…, finalmente liberi di vivere la “Comunità dei peccatori” (Bonhoeffer) 

Struttura della Convivenza Mensile;

·        Prassi delle risonanze e monizioni e ambientali alla Parola, frutto del concetto protestante per cui ognuno può interpretare le Scritture;

      Dànno a studiare il libro di Bonhoeffer “Vita comune”, con grandi e commossi elogi, senza avvisare i fratelli che è il libro di un protestante. Nel Catechismo Olandese si possono leggere moltissimi dei principi contenuti nelle Catechesi del Cammino.
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             È da notare un certo spirito vagamente ebraicizzante, che dà un po’ l’impressione di tornare all’Israele prima di Cristo;
           
      Candelabro ebraico a sette bracci –la minorah– spesso messo in sostituzione del Cero Pasquale;

      La danza biblica, con quel suo tipico movimento circolare ossessivamente ripetitivo, che mai manca alla fine dell’Eucarestia, proprio in sostituzione del Ringraziamento personale;

·        Canti realizzati con melodie ebraiche originali o con testi tratti da riti ebraici, come brani del Seder Pasquale,

·         Mala interpretazione della Scrittura, secondo cui Dio è causa prima del bene e del male…

Da La voce cattolica (Mensile del Circolo Ragionar cattolico) edizione n° 30 di luglio 2013 - riproduzione riservata  (richiedere autorizzazione a segretario@ragionarcattolico.it)