di Diego
Vanni
Ci si chiede spesso,
soprattutto in questi tempi: ma c’è una luce alla fine del tunnel? Ci sarà una fine
alla crisi? Come se ne esce? Mi permetto di suggerire la mia (ma non mia)
ricetta. La situazione è oggettivamente drammatica: c’è una crisi morale,
sociale ed economica devastante.
Assistiamo ogni giorno a notizie di cronaca nera orribili. L’ultima sentita: un
figlio che uccide la madre per un bicchier d’acqua. Per non parlare
dell’insegnante di religione uccisa dal bidello o della ventiquattrenne
albanese massacrata e chiusa in un sacco o della donna uccisa dall’ex o di Adam
Kabobo. Assistiamo ogni giorno ai drammi della crisi economica: alle imprese
che chiudono; a chi perde il lavoro; a chi non lo trova; a chi non sa come
arrivare a fine mese; alle pensioni da fame, etc… Assistiamo ogni giorno ai
drammi dello sbando giovanile; della droga; del non senso… Assistiamo a tutto
questo e per questo ci domandiamo: ma c’è una luce alla fine del tunnel? Esiste
una via d’uscita? Una “terapia”? Questo, è quello che si domandano un po’
tutti, credenti e non, purché dotati di raziocinio. Il credente, però, per la
verità, vede anche un’altra crisi che, probabilmente, o quasi sicuramente, è
all’origine anche delle altre sopra descritte. La crisi nella – non “della”
Chiesa – l’apostasia devastante che regna anche in ambienti ufficiali
cattolici; Conferenze episcopali; Diocesi; Parrocchie; Movimenti; la crisi
della dottrina e della liturgia, etc… Ricordo un caro amico che diceva: «Le
parrocchie sono diventate strumenti in mano al Demonio». Penso che fosse
un’affermazione da non stigmatizzare né da Destra, né da Sinistra. Cioè: il
discussione non è la dimensione-parrocchia, che va bene in sé, per carità, ma
cosa alcune, troppe, parrocchie, sono diventate veramente luoghi di apostasia.
E’ un discorso da sovversivi?! Ok, prendo atto che anche Paolo VI era
sovversivo. Disse infatti: «C’è un grande turbamento in questo momento nel
mondo della Chiesa e ciò che è in questione è la fede. Capita ora che mi ripeta
la frase oscura di Gesù nel Vangelo di San Luca: “Quando il Figlio dell’Uomo
ritornerà, troverà ancora la fede sulla Terra?”. Capita che escano in cui la
fede è in ritirata su punti importanti, che gli episcopati tacciano, che non si
trovino strani quei libri. Questo, secondo me, è strano. Rileggo talvolta il
Vangelo della fine dei tempi e constato che in questo momento emergono alcuni
segni di questa fine. Siamo prossimi alla fine? Questo non lo sapremo mai.
Occorre tenersi sempre pronti, ma tutto può durare ancora molto a lungo. Ciò
che mi colpisce, quando considero il mondo cattolico, è che all’interno del
cattolicesimo sembra talvolta predominare un pensiero di tipo non-cattolico e
può avvenire che questo penisero non cattolico all’interno del cattolicesimo
diventi domani il più forte. Ma esso non rappresenterà mai il pensiero della
Chiesa» (Jean Guitton Paolo VI segreto,
cit. pp. 152-153). Ecco; un pensiero di tipo non-cattolico predominante nel
mondo cattolico. Quindi, con i dovuti “puntini sulle i”, la frase del mio amico
(«Le parrocchie sono diventate strumenti in mano al Demonio») non è poi così
lontana dalla realtà. Se dunque anche l’ateo di buon senso inorridisce di
fronte ai drammi della cronaca nera; dello sbando pressoché totale del mondo
giovanile; della crisi economica, il credente ha anche questa crisi da cui,
ripeto, scaturiscono molto probabilmente anche le altre, per inorridire. E
anche lui, come l’altro, si chiede: ma c’è una luce alla fine del tunnel?
Esiste una via d’uscita? Una “terapia”? Ebbene sì: quando tutti (o quasi) gli
uomini di Chiesa torneranno alla vera fede, non più contaminata dalle
deviazioni del modernismo; quando la dottrina predicata sarà quella di Gesù
Cristo (e non quella dell’ecologia o roba simile); quando tutti (o quasi) i
sacerdoti eserciteranno quello che davvero è il sacerdozio; quando tutti (o
quasi) i vescovi prenderanno pienamente coscienza di ciò che è l’episcopato
(che non è stare a fare in continuazione dichiarazioni politiche su temi
politici in risposta ai politici); quando si stabilirà nel mondo intero la
devozione al Cuore immacolato di Maria (e si smetterà di imbavagliarla per
ragioni di politica ecclesiale); quando in tutte le case le famiglie tutte
intere (marito; moglie e figli, quando non anche nonni, zii, etc…) tornereanno
a raccogliersi attorno al caminetto per recitare il Rosario… beh: solo allora
le cose cambieranno (significativamente).
Da La voce cattolica (Mensile del Circolo Ragionar cattolico) edizione n° 30 di luglio 2013 - riproduzione riservata (richiedere autorizzazione a segretario@ragionarcattolico.it)
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