venerdì 26 luglio 2013

COME SI ESCE DALLA CRISI. LA VIA MORALE ALLA LUCE ALLA FINE DEL TUNNEL

di Diego Vanni

Ci si chiede spesso, soprattutto in questi tempi: ma c’è una luce alla fine del tunnel? Ci sarà una fine alla crisi? Come se ne esce? Mi permetto di suggerire la mia (ma non mia) ricetta. La situazione è oggettivamente drammatica: c’è una crisi morale, sociale ed  economica devastante. Assistiamo ogni giorno a notizie di cronaca nera orribili. L’ultima sentita: un figlio che uccide la madre per un bicchier d’acqua. Per non parlare dell’insegnante di religione uccisa dal bidello o della ventiquattrenne albanese massacrata e chiusa in un sacco o della donna uccisa dall’ex o di Adam Kabobo. Assistiamo ogni giorno ai drammi della crisi economica: alle imprese che chiudono; a chi perde il lavoro; a chi non lo trova; a chi non sa come arrivare a fine mese; alle pensioni da fame, etc… Assistiamo ogni giorno ai drammi dello sbando giovanile; della droga; del non senso… Assistiamo a tutto questo e per questo ci domandiamo: ma c’è una luce alla fine del tunnel? Esiste una via d’uscita? Una “terapia”? Questo, è quello che si domandano un po’ tutti, credenti e non, purché dotati di raziocinio. Il credente, però, per la verità, vede anche un’altra crisi che, probabilmente, o quasi sicuramente, è all’origine anche delle altre sopra descritte. La crisi nella – non “della” Chiesa – l’apostasia devastante che regna anche in ambienti ufficiali cattolici; Conferenze episcopali; Diocesi; Parrocchie; Movimenti; la crisi della dottrina e della liturgia, etc… Ricordo un caro amico che diceva: «Le parrocchie sono diventate strumenti in mano al Demonio». Penso che fosse un’affermazione da non stigmatizzare né da Destra, né da Sinistra. Cioè: il discussione non è la dimensione-parrocchia, che va bene in sé, per carità, ma cosa alcune, troppe, parrocchie, sono diventate veramente luoghi di apostasia. E’ un discorso da sovversivi?! Ok, prendo atto che anche Paolo VI era sovversivo. Disse infatti: «C’è un grande turbamento in questo momento nel mondo della Chiesa e ciò che è in questione è la fede. Capita ora che mi ripeta la frase oscura di Gesù nel Vangelo di San Luca: “Quando il Figlio dell’Uomo ritornerà, troverà ancora la fede sulla Terra?”. Capita che escano in cui la fede è in ritirata su punti importanti, che gli episcopati tacciano, che non si trovino strani quei libri. Questo, secondo me, è strano. Rileggo talvolta il Vangelo della fine dei tempi e constato che in questo momento emergono alcuni segni di questa fine. Siamo prossimi alla fine? Questo non lo sapremo mai. Occorre tenersi sempre pronti, ma tutto può durare ancora molto a lungo. Ciò che mi colpisce, quando considero il mondo cattolico, è che all’interno del cattolicesimo sembra talvolta predominare un pensiero di tipo non-cattolico e può avvenire che questo penisero non cattolico all’interno del cattolicesimo diventi domani il più forte. Ma esso non rappresenterà mai il pensiero della Chiesa» (Jean Guitton Paolo VI segreto, cit. pp. 152-153). Ecco; un pensiero di tipo non-cattolico predominante nel mondo cattolico. Quindi, con i dovuti “puntini sulle i”, la frase del mio amico («Le parrocchie sono diventate strumenti in mano al Demonio») non è poi così lontana dalla realtà. Se dunque anche l’ateo di buon senso inorridisce di fronte ai drammi della cronaca nera; dello sbando pressoché totale del mondo giovanile; della crisi economica, il credente ha anche questa crisi da cui, ripeto, scaturiscono molto probabilmente anche le altre, per inorridire. E anche lui, come l’altro, si chiede: ma c’è una luce alla fine del tunnel? Esiste una via d’uscita? Una “terapia”? Ebbene sì: quando tutti (o quasi) gli uomini di Chiesa torneranno alla vera fede, non più contaminata dalle deviazioni del modernismo; quando la dottrina predicata sarà quella di Gesù Cristo (e non quella dell’ecologia o roba simile); quando tutti (o quasi) i sacerdoti eserciteranno quello che davvero è il sacerdozio; quando tutti (o quasi) i vescovi prenderanno pienamente coscienza di ciò che è l’episcopato (che non è stare a fare in continuazione dichiarazioni politiche su temi politici in risposta ai politici); quando si stabilirà nel mondo intero la devozione al Cuore immacolato di Maria (e si smetterà di imbavagliarla per ragioni di politica ecclesiale); quando in tutte le case le famiglie tutte intere (marito; moglie e figli, quando non anche nonni, zii, etc…) tornereanno a raccogliersi attorno al caminetto per recitare il Rosario… beh: solo allora le cose cambieranno (significativamente).


Da La voce cattolica (Mensile del Circolo Ragionar cattolico) edizione n° 30 di luglio 2013 - riproduzione riservata  (richiedere autorizzazione a segretario@ragionarcattolico.it)

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