Si sente
spesso dire – anche a noi del Circolo
Ragionar cattolico – frasi come queste: «Ma non vi rendete conto di essere
peccatori, imperfetti, indegni del messaggio che veicolate?!», oppure: «Ma come
mai vi sentite investiti di una simile missione?! Mica siete preti!» o ancora:
«Ma cosa scrivete?! Mica siete laureati in Teologia!». Ora; è fuori discussione
che sia io che Francesco Bernardini siamo imperfetti, peccatori, indegni del
messaggio che veicoliamo. Dirò di più: magari siamo anche peggio di tutti gli
altri uomini! E’ altrettanto vero che non siamo preti, come è vero che
Francesco ha studiato Matematica e io Giurisprudenza, non, dunque, Teologia.
Queste obiezioni – c’è da chiedersi – hanno ragion d’essere?! Vediamo di
analizzarle, una per una. Partiamo dalla prima («Ma non vi rendete conto di
essere peccatori, imperfetti, indegni del messaggio che veicolate?!»). Se
questa obiezione fosse corretta, se avesse ragion d’essere, nessuno potrebbe
essere un portatore del kerigma, un
annunciatore della Buona Novella. La Chiesa stessa – intesa come Clero,
Gerarchia – non lo sarebbe, non lo è. Eh già! Perché il Papa stesso è peccatore
(si confessa, per chi non lo sapesse). Idem, evidentemente, per Cardinali,
Vescovi e preti. Mi sembra già di sentire il partito del colletto bianco che mi rimprovera: «Ma non lo dire! Ma
cosa dici?! Non ti rendi conto che queste parole minano la credibilità
dell’Istituzione-Chiesa?!». No! Dissento! Bisogna smettere di voler dare
un’immagine della Chiesa diversa da come il suo divino Fondatore l’ha voluta.
La prova? Eccola: Dio è onnisciente; Gesù è Dio; Gesù si è scelto gli Apostoli
da solo (da Pietro a Giuda). Non sapeva, dunque, Gesù, che fra di loro c’era il
traditore Giuda?! Non l’ha forse fatto Apostolo (dunque Vescovo), pur
sapendolo?! E non ha affidato la guida suprema stessa di questa Chiesa a quel
Pietro, che pure talvolta ha rimproverato con parole durissime?! Vedi: «Vattene
via da Me, Satana! Tu mi sei di scandalo. Tu non hai il senso delle cose di
Dio, ma delle cose degli uomini» (Mt 16,23), detto poco dopo avergli affidato
la Chiesa: «Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le
porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del
regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e
tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli» (Mt 16,18). Non
ha forse Gesù affidato la guida di questa Chiesa a quel Pietro che, nella sua
onniscienza, sapeva che lo avrebbe rinnegato?! E che lo sapesse – è ovvio, è
Dio, ma rileviamolo comunque – si evince anche da un altro passo del Vangelo:
«E Pietro gli disse: “Anche se tutti si scandalizzassero di te, io non mi
scandalizzerò mai”. Gli disse Gesù: “In verità ti dico: questa notte stessa,
prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte”» (Mt 26, 33-34). Tiriamone
le somme: Gesù ha affidato la guida della Chiesa a un rinnegatore – che poi si
pente e muore per lui, ma che pur sempre, in un dato momento, ha rinnegato – e
ha voluto fra i suoi vescovi un traditore. E gli altri Apostoli, dunque gli
altri Vescovi?! Sono coloro ai quali Gesù dice: «Così, non siete stati capaci
di vegliare con Me un’ora sola? (Mt 26,40). Folle?! Umanamente forse sì! E’ il
mistero della Chiesa! Di quella Chiesa che Lui stesso ha voluto così!
Prendiamone atto! Poteva farla di soli angeli, ma non ha voluto così! Fin dalle
sue origini, fin dalla sua costituzione, questa Chiesa è stata così
strutturata. Strutturata in maniera tale che non fosse completamente avvolta
nel carisma dell’indefettibilità, dell’infallibilità e dell’inerranza! Questo
ci scandalizza?! Attenzione! Perché l’ha voluta Gesù così! Vogliamo
rimproverarlo per questo?! Chi ha provato a rimporverarLo, pensando di
ragionare meglio di Lui – l’ho già scritto – si è beccato questo: «Vattene via
da me, Satana! Tu mi sei di scandalo. Tu non hai il senso delle cose di Dio, ma
delle cose degli uomini» (Mt 16,23)! Ecco allora che se siamo peccatori,
imperfetti, indegni del messaggio che veicoliamo, questo non deve
scandalizzare: è nella natura della Chiesa (del suo elemento umano, più
precisamente)! Se si guardano le cose sotto questa luce allora non scandalizza
(più di tanto, quantomeno) più nulla: né certe schifezze di cui il Clero si è –
ahimé – macchiato e di cui mi fa orrore perfino scrivere, né certe posizioni
che alcuni, fra cui noi, hanno assunto, per esempio per quanto riguarda la
questione del Terzo Segreto di Fatima. Certo… se si ragiona da esponenti del partito del colletto bianco… allora è
chiaro, è scandaloso: «Come osi insinuare che la Chiesa abbia omesso di
pubblicare una parte del Terzo Segreto!» Se si leggono i passi del Vangelo
sopra citati, un po’ meno! Ogni cristiano, dunque, è investito di questa
missione – e concludo venendo alle altre due obiezioni – della missione di
portatore del kerigma! Pur nelle sue
imperfezioni, pur se non è un prete (che, comunque, come visto, non è
infallibile lo stesso), pur se non ha una laurea in Teologia! Sostenere che
solo i perfetti, solo i preti o i laureati in teologia sono investiti di questa
missione è un comodo pretesto per non fare quello che siamo chiamati a fare.
Da La voce cattolica (Mensile del Circolo Ragionar cattolico) edizione n° 22 di novembre 2012 - riproduzione riservata (richiedere autorizzazione a segretario@ragionarcattolico.it)