Non
potevo, di fronte all’evento delle dimissioni del Sommo Pontefice, non scrivere
qualcosa sull’evento stesso. Preferisco non cimentarmi nel difficile compito di
esporre le mie idee e preferisco affidarmi alle idee che il Padre Giovanni
Cavalcoli (teologo di fama internazionale) ha riportate in un articolo apparso
su “Riscossa Cristiana”.
Padre
Cavalcoli comincia con lo spiegare la situazione del rapporto tra il Papa e la
Gerarchia (Vescovi e Cardinali) come si è evoluto : Gli studiosi di storia della Chiesa
hanno notato come dai tempi dell’immediato postconcilio,ossia del pontificato
di Paolo VI, il papato abbia cominciato a indebolire la sua autorità
neiconfronti dell’episcopato e ciò con tutta probabilità a causa di alcuni
difetti insiti nelle direttive pastorali del Concilio, concernenti il rapporto
del Papa con in vescovi. Mi riferisco soprattutto alla figura di vescovo che
emerge dai decreti conciliari sull’argomento, alla dottrina della collegialità
episcopale e della Chiesa locale, dalla quale sono sorte poi le conferenze
episcopali nazionali e l’istituto del sinodo mondiale dei vescovi.
E
come è attualmente configurato : […] da
cinquant’anni a questa
parte ha cominciato a sorgere con uno spaventoso crescendo una crisi di fede o
ribellione o disobbedienza a Roma nell’ambito della fede a tutti i livelli e in
tutti gli ambienti della compagine ecclesiale: fedeli, sacerdoti, religiosi,
teologi e moralisti, non esclusi membri dello stesso episcopato e del collegio
cardinalizio, senza che Roma sia stata in grado di opporre una valida difesa e
di correggere efficacemente i devianti, i quali viceversa, vedendo il successo
ottenuto e l’assenza di ostacoli opposti dall’autorità, sono diventati sempre
più arroganti e prepotenti, acquistandosi nella Chiesa con l’inganno,
l’adulazione e l’astuzia, molti posti di potere, persino negli stessi ambienti
romani, da dove adesso hanno la possibilità di contrastare maggiormente il
Magistero del Papa e soffocare quelle poche voci rimaste fedeli al detto
Magistero, sostenendo o tollerando invece eretici e ribelli sempre più spavaldi
e sicuri di se stessi. […] (Il neomodernismo) ha fatto capolino con
temeraria audacia sin dall’immediato postconcilio ed approfittando appunto del
mancato intervento dei vescovi, alcuni dei quali conniventi a tanto scempio,
col pretesto ingannevole di realizzare quel Concilio che essi invece
falsificavano, si è talmente rafforzato da metter oggi il Sommo Pontefice nelle
tristissime e drammatiche condizioni, quasi inaudite, di non sentirsi più in
grado di governare la Chiesa. Da qui le dimissioni. E poi continua l’analisi dei
problemi più recenti su cui non si è mai fatta vera luce : […] Ma il fatto è che la situazione
sta precipitando per eventi gravissimi ed inauditi accaduti proprio in questi
ultimi anni e tempi recentissimi: basti pensare allo scandalo della pedofilia
coperto da vescovi, alcuni dei quali addirittura implicati, l’inaudito e
sacrilego tradimento perpetrato all’interno della stessa Segreteria di Stato
dove i mandanti sono riusciti per ora a celarsi dietro il povero Paolo
Gabriele, la resistenza episcopale scandalosa al decreto pontificio di
liberalizzazione della Messa Tridentina (Non
a caso nella maggioranza delle diocesi c’è una accanita opposizione dei vescovi
alla piena attualizzazione del Motu Proprio sulla Messa Tridentina).
Padre
Cavalcoli passa poi a descrivere quello che dovrebbe essere la figura del Papa
ed i problemi che la figura del Papa ormai si porta dietro da 50 anni: […] il munus del Papa è duplice:
l’insegnamento – munusdottrinale
- e una forza a sua disposizione, - munus pastorale - che dovrebbero
essere la Curia romana e l’episcopato, incaricati di farlo rispettare. Ora
invece, a partire da Paolo VI con impressionante progresso sino ad oggi, questa
forza è quasi del tutto venuta a mancare. Che cosa resta al Papa? La voce di
Cristo,quasi vox clamantis in deserto, che può
certo consigliare, esortare, scongiurare, ma può anche, come ha fatto Cristo,
comandare e minacciare, s’intende sempre per il bene della Chiesa. Questo
è quindi quel “bene della Chiesa”, al quale secondo me il Papa si riferisce
nella sua dichiarazione di dimissioni.
Ed
insieme al Papa è anche tutta la Chiesa che sta soffrendo : La Chiesa si trova oggi in una
situazione angosciosa che mai finora le era capitata. Essa, come già ebbe a
dire Paolo VI , che parlò di un processo di “autodemolizione”, si sta
distruggendo dall’interno.
Tanti termini del linguaggio cattolico sono rimasti, ma con un significato
anticattolico. Lo stesso termine “cattolico” non si capisce più che cosa
significhi. Ma i modernisti, che Chiesa vogliono? E’ in fondo molto semplice: vogliono trasformare
la Chiesa in un’associazione semplicemente umana sulla quale poter comandare
secondo le loro idee modernistiche.
Alla
fine Padre Cavalcoli esprime degli auguri a cui ci associamo con tutto il cuore
ed alla cui realizzazione dedicheremo le nostre preghiere: […] Penso che il nuovo Papa sarà
pieno di energia e al contempo pronto a soffrire e ad accettare di non essere
obbedito, ma alzerà la voce con tono terribile, sull’esempio di Cristo che
minaccia farisei e dottori della legge. Occorre infatti, a mio avviso, che il
papato riacquisti il suo prestigio e la sua autorevolezza dottrinale, anche se
non dispone delle forze necessarie per far applicare gli insegnamenti
dottrinali e morali. Quanto a Ratzinger sono convinto che il suo gesto di
abilissima “ritirata strategica”, gli consentirà di mettere a frutto le sue
straordinarie doti di cultura e di saggezza per aiutare il nuovo Papa e la
Chiesa a risorgere e a camminare sulle vie del Signore. […]
Spero
di interpretare anche i vostri desideri e ringrazio Padre Cavalcoli per
questo bell’articolo che ci aiuta a capire la situazione attuale della Chiesa
Cattolica e, capendo, ci fa essere più responsabili e pronti, con la preghiera
e con le opere, a portare il nostro piccolissimo contributo nell’opera di
ristabilimento della Fede Cattolica anche all’interno della Chiesa.
Da La voce cattolica (Mensile del Circolo Ragionar cattolico) edizione n° 25 di febbraio 2013 - riproduzione riservata (richiedere autorizzazione a segretario@ragionarcattolico.it)
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