giovedì 28 febbraio 2013

QUESTE MANFRINE ECCLESIASTICHE DI BASSA LEGA E CIOÈ LA PERDURANTE ASSENZA DI RISPOSTA ALLA MISSIVA DEL CIRCOLO, NON È CHE ABBIANO CONTRIBUITO A FAR CRESCERE LA MIA STIMA VERSO CERTE GERARCHIE


PARLA IL CATECUMENO LA CUI SITUAZIONE AVEVAMO ESPOSTO ALLE CONGREGAZIONI VATICANE

queste manfrine ecclesiastiche di bassa lega e cioè la perdurante assenza di risposta alla missiva del circolo, non è che abbiano contribuito a far crescere la mia stima verso certe gerarchie

Taluni suggerimenti letti sul Blog possono essere presi benissimo in considerazione dal sottoscritto

di Lorenzo Corradi

Scrivere della mia situazione con la Chiesa Cattolica in queste ore pare quasi surreale. Colui che deve pascere il gregge del Signore lascia in maniera clamorosa e le sue pecorelle sembrano quasi essere proprio quelle smarrite del Vangelo. Al di là di questo, mi è stato chiesto di scrivere su di me, del mio auspicato Battesimo e di tutto quanto si è scritto in merito nelle ultime settimane. Ripercorrere gli eventi mi sembra pleonastico, le missive che il Circolo Ragionar Cattolico ha inviato presso chi, nelle stanze della Santa Sede, deve occuparsi della questione, rispondere a domande ben precise, mi sembra che siano sufficientemente chiare affinché ognuno possa farsi un’idea in merito. Personalmente ho seguito il dibattito intercorso tra gli utenti del blog “Chiesa e post concilio”, dove veniva pubblicata la lettera che lo stesso Circolo aveva inviato alla Sacra Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ed alla Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede. Non voglio ripercorrere neanche il suo contenuto, a piena conoscenza di chi lo deve sapere ed a chi frequenta e sfoglia le pagine della rivista del Circolo stesso. Vedo, comunque, che il nocciolo principale della questione (ossia la tempistica necessaria per ottenere il Battesimo), sia alquanto generica ed a larga discrezione dei parroci, con buona pace dei due anni previsti dal Rito d’Iniziazione Cristiana degli Adulti, il cosiddetto RICA e comunque esattamente la via di mezzo di quel periodo compreso tra l’uno ed i tre anni dettomi da qualche uomo in talare. Mi rendo perfettamente conto che la mia presa di posizione possa essere “interessata”, ma voglio sollecitare chi legge a giudicare secondo criteri logici ed un po’ meno formali: un conto è desiderare il ricevimento del Battesimo con scarse conoscenze teologiche di base e magari non conoscere neanche che cosa significhi farLo, un caso in cui una lunga ed adeguata preparazione mi pare più che doverosa. Altro è quello in cui il catecumeno si presenta a chiederLo con convinzione e conoscenza teologica. Ora, il sottoscritto non ha certamente la laurea in Teologia a Tubinga, ma la curiosità giovanile verso il Cristianesimo prima e l’adesione ad esso avvenuta col passare degli anni, fatti che mi hanno portato ad approfondirne sempre di più la conoscenza ed a comprenderlo, mi fa rivendicare il diritto ad appartenere al secondo caso. Inoltre, siccome scrivo in piena onestà, non nascondo che queste manfrine ecclesiastiche di bassa lega e cioè la perdurante assenza di risposta alla missiva del Circolo, non è che abbiano contribuito a far crescere la mia stima verso certe Gerarchie che alla suddetta questione sono chiamate a rispondere. Per carità, non ho tendenze sedevacantiste e tanto meno sono uno che crede all’ideologia della “Chiesa dal basso”, però ritengo legittimo avere delle risposte ufficiali da personalità che, altrettanto ufficialmente in teoria, dovrebbero avere a cuore la conversione e la richiesta di Battesimo; invece tutto tace e non si può certamente trovare come giustificazione l’attuale stato di cose dopo la notizia su Benedetto XVI. Se non spetta a loro sciogliere la questione, dare le risposte che il Circolo ed io chiediamo, chi deve farlo? Ovvio che non posso aspettare ancora a lungo e che taluni suggerimenti letti nei commenti sul blog “Chiesa e post concilio”, possono essere presi benissimo in considerazione dal sottoscritto.

In effetti, come più volte detto, fra le tante opzioni, la cosa sicuramente inaccettabile è la non risposta. Che però si è ancora in tempo a dare, se si vuole. Come, sempre se si vuole, si può gridare: «lesa maestà» contro l’articolo di questo giovane convertito. A chi di dovere la scelta. La Redazione 

Da La voce cattolica (Mensile del Circolo Ragionar cattolico) edizione n° 25 di febbraio 2013 - riproduzione riservata  (richiedere autorizzazione a segretario@ragionarcattolico.it)


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