martedì 24 settembre 2013

VANGELO E ATTUALITÁ DELLA VITA DELLA CHIESA. È DAVVERO EVANGELICO DARE (OSTENTARE) UNA BUONA IMMAGINE DI SÉ STESSI?!

di Diego Vanni

Una delle cose che noto con maggiore preoccupazione quando mi soffermo a pensare sull’attualità della vita della Chiesa è che buonissima parte del clero odierno tende a dare un’immagine di sé e della Chiesa tale per cui si possa riscontrare, in chi vede quest’immagine – e cioè nel mondo – compiacimento, apprezzamento, etc… Insomma, una parte considerevole del clero tende a dare un’immagine di sé tale per cui le persone possano esclamare: «Che bravi, che buoni!». Quanto ha di evangelico questo atteggiamento?!

Se, infatti, apriamo il Vangelo, possiamo leggere frasi che sembrano discostanti, per non dire antitetiche, a questo atteggiamento. Partiamo col Vangelo di Luca. Al capitolo 11, l’evangelista riferisce di cosa dice Gesù ai suoi discepoli: «Se dunque voi, che siete cattivi […]» (Lc 11, 13). Dunque… noi siamo cattivi, non buoni. Tornando indietro, poi, di 5 capitoli, possiamo leggere un’altra frase, in tal senso, tratta dalle ben note beatitudini: «Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e v'insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa del Figlio dell'uomo» (Lc 6, 22) - Matteo scrive: «Beati voi, quando vi insulteranno e vi perseguiteranno e, mentendo, diranno contro di voi ogni sorta di male per causa mia» (Mt 5, 11). Non saremo, dunque, beati quando ci diranno: «Ma come siete bravi; ma come siete buoni; come siete moderni!», ma, bensì, quando ci odieranno, ci scacceranno, ci insulteranno e diranno ogni sorta di male contro di noi, per causa sua. Caspita! Parole forti! Odiare; scacciare; insultare! Eppure… Infine, c’è l’episodio che segue la presa in carico della croce da parte di Simone il Cireneo. Le donne – lo ricorderete – si battevano il petto alla vista di Gesù agonizzante. Il quale Gesù, tuttavia, le esorta a non piangere su di lui, ma su loro stesse e sui loro figli perché «se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?» (Lc 23, 31). Se dunque hanno trattato così lui (il legno verde), se lo hanno trattato a sputi, insulti, percosse, torture varie ed, infine, la condanna a morte, come dovrebbero trattare noi (il legno secco)?!

Come si può ben vedere, sono numerosi i passi della Scrittura nei quali si evidenzia come noi siamo cattivi e destinati ad un trattamento pessimo. Ciò nonostante, vuoi per quieto vivere, vuoi per smania caratteristica del mondo moderno, è tutto, da parte del clero – anche ad alti livelli – un voler esaltare quanto siamo buoni, quanto siamo bravi, quanto siamo persone perbene (nulla di più farisaico!). Tutto diviene una mega-operazione pubblicitaria di rilancio dell’Istituzione-Chiesa. E se questo va a discapito della logica evangelica di cui prima… si dia pace il Vangelo e tutto il suo sistema.

Tutto sembra destinato ai media. In parrocchie, diocesi, etc… Sembra quasi che non valga più l’iniziativa in sé cui si dà luogo, ma il suo risvolto mediatico; quanto i media la pubblicizzano, quanto risalto ne danno. Allo scopo, appunto, che i lettori, videospettatori, radioascoltatori che siano, possano esclamare: «Che bravi, che buoni!». Alcune cose specificatamente, poi, in maniera palese, hanno questo scopo evidente di operazione di marketing (ometto di dire quali e chi sono i protagonisti per evitare una mancanza di carità) perché è chiaro come il sole che non hanno nulla a che fare con l’esercizio del ministero, con la fede, con la dottrina. Se, dunque, tutto questo sia cristiano, giudicatelo voi stessi. A me, francamente, non sembra l’esercizio di un sano ragionar cattolico.


Voglio concludere con una provocazione: a me sta anche bene il rilancio mediatico, la campagna adesioni, al fine di far sì che più persone si avvicinino alla Chiesa. Ma deve esser fatta in maniera cattolica, in seguito ad un sano ragionar cattolico. E, dunque, secondo la logica di Tertulliano, secondo cui «il sangue dei martiri è seme di nuovi cristiani», non altre cretinate mediatiche.


Da La voce cattolica (Mensile del Circolo Ragionar cattolico) edizione n° 31 di settembre 2013 - riproduzione riservata  (richiedere autorizzazione a segretario@ragionarcattolico.it)

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