martedì 25 dicembre 2012

LA TELA CHE SI STRACCIA

di Francesco Bernardini

Sull’onda della vicenda ancora in corso che riguarda l’Apostolato dell’Istituto Cristo Re Sommo Sacerdote  nella chiesa dei Santi Nomi di Gesù e Maria in via del Corso a Roma e delle conseguenti celebrazioni delle Messe in rito Antico, mi accingo a scrivere alcune riflessioni che sicuramente saranno contestate dai buon pensanti. Ritengo non sia buona politica nascondersi i problemi gravissimi che affliggono la Chiesa Cattolica e nascondersi la malattia che affligge il Corpo Mistico di Cristo. Quello a cui come fedeli siamo chiamati è l’analisi spietata delle situazioni, la loro denuncia e le conseguenti azioni e preghiere perché le autorità preposte al governo della Chiesa, in primis il Sommo Pontefice, intervengano per porre fine alle estenuanti lotte che, all’interno della Chiesa, si vivono con sempre maggiore asprezza e mancanza di amore fraterno. Paragonerei la Chiesa Cattolica ad una tela ben tessuta ma sulla quale ormai si esercitano forze contrastanti che tendono a sfilacciare la tela stessa per distruggerla dall’interno. Qualche volta mi chiedo con tremore se, per salvare la tela, non convenga operare un taglio netto, in modo che le forze centrifughe non si scarichino più sulle fibre, ma ognuna di esse prenda la propria strada, parole che suonano tremende ma sulle quali occorre ragionare. L’elenco delle forze in gioco e dei problemi che creano è praticamente infinito ma vorrei elencarne alcune e solo le più evidenti che. forse, Dio non voglia, non sono nemmeno le più distruggitrici. Riguardo alla celebrazione della Messa in Rito Antico (Messa in latino) che pure è stata permessa dal Santo Padre nel 2007 con il Motu Proprio “Summorum Pontificum” viviamo in una situazione in cui ci sono vescovi, pochi per la verità, che hanno fatto proprio il desiderio del Sommo Pontefice; ci sono vescovi, una buona parte, che sopportano a malincuore la presenza del Rito Antico delle loro diocesi ma che non applicano in pieno il desiderio del Papa, ci sono infine vescovi, la maggioranza, che fanno di tutto, dall’intimidazione dei fedeli e dei sacerdoti , all’aperto rifiuto e alla censura del fatto che esiste per i fedeli questa possibilità, perché il Rito Antico non venga celebrato nel territorio che ormai considerano loro proprietà esclusiva. Gravissima è anche la situazione dal punto di vista della Fede, ci sono fedeli che hanno istituito Adorazioni Eucaristiche Perpetue e sacerdoti e vescovi che mettono in dubbio la presenza reale di Gesù nell’Eucarestia. C’è chi si affida al Cuore Immacolato di Maria e chi ne mette in dubbio la Verginità, c’è che considera la Chiesa Sacramento di Salvezza e chi invece, come ente votato alla beneficenza e alla organizzazione del tempo libero dei fedeli. C’è chi crede nel demonio e chi si fa beffa di chi ci crede; c’è chi crede, come diceva Giovanni Paolo II, che l’aborto sia un “abominevole delitto” e chi invece lo considera un diritto delle donne. Ci sono sacerdoti che vanno in giro in “talare” e sacerdoti che sono del tutto irriconoscibili, forse perché si vergognano del loro sacerdozio. Ci sono liturgie con canti in gregoriano e comunque con musica sacra e liturgie in cui si canta di tutto e di più. L’elenco delle forze completamente e totalmente opposte che operano nello stesso Corpo potrebbe continuare all’infinito. E’ scritto nel Vangelo che un regno diviso in se stesso non può reggersi, ma evidentemente nessuno se ne rende conto. Ed infatti è completamente sparito sia fra i laici che tra i sacerdoti lo spirito missionario sostituito dal volontarismo e dal filantropismo, si è perso nelle chiacchere inutili l’impegno a lavorare per la conversione dei non credenti ed anzi ci si scaglia, all’interno della Chiesa, contro chi vuole ancora convertire il prossimo, come se portare qualcuno alla vera Fede fosse una colpa, come se far conoscere Gesù fosse una ferita inferta ad un nemico. Una organizzazione, associazione o gruppo di persone il cui primo impegno non sia quello di proporre ad altri “il farne parte” è ovviamente portata all’autodistruzione; da questo ovvio ragionamento non è esclusa nemmeno la Chiesa Cattolica, ma per far sì che la proposta sia credibile occorre che sia univoca nelle persone e nel tempo e per far questo occorre ristabilire quella comunione di Fede e di intenti che oggi è completamente distrutta. Ancora prima che parlare di Nuova Evangelizzazione, a questo scopo sono chiamati coloro che nella Chiesa hanno l’Autorità di pascere il gregge di Cristo


Da La voce cattolica (Mensile del Circolo Ragionar cattolico) edizione n° 23 di dicembre 2012 - riproduzione riservata  (richiedere autorizzazione a segretario@ragionarcattolico.it)

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