martedì 25 dicembre 2012

IL MARITO CHE TRADISCE LA MOGLIE: UN ATTO CHE GRIDA VENDETTA AL COSPETTO DI DIO

di Diego Vanni

Ho scritto spesso delle malefatte dei preti; stavolta voglio scrivere di quelle dei laici. E voglio soffermarmi, in particolar modo, su quella raccapricciante fattispecie chiamata tradimento della moglie. Una fattispecie non certo rara, neanche fra i cattolici. Magari padri, per giunta! Uomini che hanno moglie e perfino figli! Uomini che rischiano di perdere tutto questo se si scopre quello che non si deve scoprire (il tradimento, appunto). Il tutto in nome di cosa? Di una ragazzata?! Fuori tempo massimo, per giunta, in numerosi casi! Ebbene, a questi mariti, se la voce della coscienza ancora non lo dice loro, lo dico io: fermatevi, mollate tutto! Perché se fate questo, se portate avanti questo abominio, non finirà bene; né qui, sulla Terra, né, men che mai, al cospetto di Dio, al cospetto del tremendo Giudice di fronte al Quale non avrete scusa! Recidete, tagliate di netto l’abominevole rapporto extraconiugale! La posta in gioco, infatti, è la vita eterna (e la vostra famiglia)! Chissà! Magari alcuni di questi mariti sono insospettabili! Magari hanno l’apparenza farisaica del defensor fidei; magari vanno alla Messa di Pio V; magari gridano al prossimo la verità (quella stessa che loro non vogliono sentirsi dire); magari denunciano le follie dei vescovi, gli abusi liturgici, le mille pazzie del postconcilio; magari pregano in latino e via dicendo! Tutte cose buone, per carità! Ben venga andare alla Messa di Pio V; ben venga gridare la verità sui tetti; denunciare le follie dei vescovi, gli abusi liturgici, le mille pazzie del postconcilio! Ben venga il latino; ottima cosa l’andare alla Messa di Pio V (inesauribile tesoro di grazia), ma… Non servirà l’apparenza farisaica del defensor fidei, non servirà (solo) l’andare alla Messa di Pio V, non servirà l’aver gridato al prossimo la verità, l’aver denunciato le follie dei vescovi – oggettivamente tali, ma per le quali risponderanno in prima persona (grazie al Cielo!) – gli abusi liturgici, le mille pazzie del postconcilio! Non servirà il latino, non serviranno le trine, non servirà il gregoriano, non servirà l’attivismo cattolico! O per voi, mariti infedeli, c’è un altro metro di giudizio?! Credete forse che riceverete un trattamento migliore di quello riservato ai vescovi di cui prima?! Beh! Forse un tantino migliore (o meno peggio) perché non siete un Successori degli Apostoli, ma… Magari – ipotizzo – questi mariti cattolici infedeli parlano giustamente dell’Inferno, del peccato, della Giustizia Divina, ma… queste cose forse non vi riguardano?! Siete forse immuni dalle fiamme dell’Inferno? Sarà forse condonato il vostro peccato?! Avete forse l’immunità dalla Giustizia Divina? Pensate a ciò che predicate! Non siate come i farisei che caricano il prossimo di pesanti fardelli che si guardano bene dal portare loro stesso! Non siate i predicatori di una morale che siete i primi a non seguire! Non siate i portabandiera di uno stile di vita che non è il vostro, in primis! Detto questo, non tutto è (ancora) perduto! Andate in Confessionale e recidete quel tralcio che si ribella alla vite! Tagliate quella mano che dà scandalo, come dice la Sacra Scrittura, perché  è meglio entrare nel Regno dei Cieli senza una mano, che andare con entrambe all’Inferno! E a voi, amanti, se siete cattoliche, dico la stessa cosa! Finitela e finitela immediatamente! Andate in Confessionale, confessate il vostro peccato e ponete fine a questo abominio! Anche a voi, infatti, non varrà nulla l’apparenza farisaica del defensor fidei, anche a voi non servirà andare alla Messa di Pio V (e basta), non servirà l’aver gridato al prossimo la verità, l’aver denunciato le follie dei vescovi, gli abusi liturgici, le mille pazzie del postconcilio! Non servirà il latino, non serviranno le trine, non servirà il gregoriano, non servirà l’attivismo cattolico! O anche per voi c’è un diverso metro di giudizio?! Anche voi, come i vostri amanti infedeli, pensate a Gesù! Non vi direbbe forse: «Ipocrite!» come a quei sepolcri imbiancati di farisei tutta apparenza e niente sostanza?! Pensate a Gesù, prima che sia troppo tardi, prima che vi gridi: «Via, lontano da Me, maledette, nel fuoco eterno!». Già! Perché Gesù lo dice – e voi, amanti cattoliche, lo sapete bene! Siete le prime, magari, a denunciare (giustamente) che i preti ed i vescovi non parlano più della Giustizia Divina, non mettono più in evidenza questo aspetto di Gesù che – come giustamente dite – esiste! Già, ma anche per voi! Con tutto ciò, si può sbagliare nel cattolicesimo – per carità! – ma non perseverare nell’errore! Ma non si usi a pretesto quel «se potessero testimoniare la verità solamente coloro la cui vita è ad essa completamente conforme, non la testimonierebbe nessuno» perché – è vero – si sbaglia tutti e anche chi sbaglia ha il dovere, comunque, di testimoniare la verità, ma occorre emendarsi dall’errore, non perseverare in esso. E non si usi a pretesto che siamo esseri umani, che abbiamo tutti pulsioni sessuali. Perché questo non è un ragionar cattolico! Ed è quindi mio dovere – di cattolico e di Segretario di un Circolo che ha fatto del ragionar cattolico il proprio nome, la propria ragion d’essere – farvelo presente. Questo non è ragionar cattolico!  

Da La voce cattolica (Mensile del Circolo Ragionar cattolico) edizione n° 23 di dicembre 2012 - riproduzione riservata  (richiedere autorizzazione a segretario@ragionarcattolico.it)

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