Siamo
abituati a concepire il male come un qualcosa che abbia origine per forza da
una sorgente negativa. Purtroppo, analizzando certi aspetti della vita condotta
dalla maggior parte delle persone, ci si rende conto che non è così.
Tutto ciò è determinato dal troppo benessere nel quale molti individui sono
abituati a vivere, governati dalle leggi della società attuale, che fa del
consumismo l’ unica sua ragione di vita. Ma è proprio dietro questa esasperata
voglia di benessere che si nascondono le insidie più terribili. È interessante
infatti vedere come questa sete di ricchezza materiale e, più in generale, di
benessere a 360 gradi, porti molti individui a cadere tra le grinfie del male.
Ma perché accade questo? Qual è il nesso che unisce questi due elementi
apparentemente distanti anni luce? La risposta nasce da un ragionamento all’
apparenza molto contorto, ma che in realtà è molto più banale di quello che
sembra. Le persone che hanno sempre avuto tutto dalla vita, sia in termini
materiali che in termini di serenità, sono inclini al male perché
fondamentalmente non lo hanno mai conosciuto. Al contrario gli individui
che hanno avuto una vita più difficile e sono stati abituati a vivere in
condizioni più modeste, ne sono esenti, proprio perché hanno avuto a che fare
in prima persona con esso. Utilizzando una metafora medica è come se, la
seconda categoria di persone, avendo avuto a che fare spesso con questo tipo di
infezione (Il male), avesse sviluppato un sorta di antibatterico che la rende
immune da esso. Mentre la prima categoria di persone , avendo vissuto in un
contesto più “salubre” non è preparata a difendersi adeguatamente. Esiste anche
una terza categoria di persone che forse è
ancor peggio della prima: essa è composta da persone che pur essendo
inizialmente inquadrate nella seconda categoria tentano forzatamente di entrare
nella prima. Come fanno a fare ciò? La risposta è molto semplice: cercano di
vivere secondo le regole del conformismo, indossando, tra virgolette, una
maschera per la società, divenendo talvolta grotteschi e patetici e ottenendo
tutto il contrario di ciò che vogliono ottenere. Questa descrizione ci permette di capire varie
dinamiche del mondo ed il perché esso sia giunto in uno stato di grande crisi.
E’ tutta colpa del welfare state, che
ci porta ad avere una visone distorta del mondo, ma soprattutto, ci fa perdere
di vista i veri valori, le cose realmente importanti, che ad oggi sono
concepite come superflue, come l’affetto, la lealtà, l’umiltà, il rispetto per
la dignità altrui e la compassione. Questo accade perché il “bengodi” non fa
altro che incentivare il menefreghismo, l’esasperata passione per i beni
materiali, il volersi creare uno status
symbol che permetta di mettersi alla pari con la “fetta di società che
conta”e nettamente al di sopra di quelli che vengono considerati reietti da
quest’ultima. Questi ragionamenti sono stati elaborati da una persona non
credente, ma, probabilmente, hanno un’ampia affinità con il modo di ragionare
cattolico, quindi, col ragionar cattolico.
Da La voce cattolica (Mensile del Circolo Ragionar cattolico) edizione n° 28 di maggio 2013 - riproduzione riservata (richiedere autorizzazione a segretario@ragionarcattolico.it)
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