venerdì 12 ottobre 2012

E UN RAGAZZO SI SORPRESE: «LA MADONNA È COME SUPERMAN ! VOLA!»

di Diego Vanni

Mi è capitato di sentire anche questa! Parlando con un amico, una sera, del dogma dell’Assunzione al cielo in anima e corpo della Madonna e della relativa enciclica di Pio XII, di venerata memoria, mi son proprio sentito dire: «Eh certo… la Madonna vola! E’ come superman!»…Alcune riflessioni… Innanzitutto devo precisare che la discussione era nata non da questa tematica, ma da quella, più generica del dogma. Solo in seguito si è arrivati a parlare, nello specifico, del dogma dell’Assunzione di Maria. Quanto al concetto stesso di dogma, ossia di verità infallibile ed immutabile della fede, il nostro amico era abbastanza insofferente; quanto all’Assunzione di Maria al cielo, in anima e corpo, invece, l’ha buttata sul ridere, con la battuta che vi ho riferito poc’anzi. E vengo alle mie riflessioni sul tema. Quanto all’insofferenza al concetto stesso di dogma, al concetto stesso di verità infallibile ed immutabile della fede, non mi stupisco più di tanto, dal momento che, punto n° 1, il nostro amico non è cattolico e, punto n° 2, anche certi cosiddetti cattolici progressisti rifuggono l’idea stessa di dogma, il che certamente non aiuta chi dovrebbe o vorrebbe reintraprendere un cammino di fede, ma tant’è… Ma è su quella battuta relativa all’Assunzione di Maria al cielo, in anima e corpo, invece, che vorrei sviluppare la mia riflessione. Prima, tuttavia, riporterò alcuni passi dell’enciclica di Pio XII, Munificentissimus Deus, con la quale Papa Eugenio Pacelli dichiarò solennemente questo dogma. Scriveva dunque Pio XII: «In tal modo l'augusta Madre di Dio, arcanamente unita a Gesù Cristo fin da tutta l'eternità “con uno stesso decreto” di predestinazione, immacolata nella sua concezione, Vergine illibata nella sua divina maternità, generosa Socia del divino Redentore, che ha riportato un pieno trionfo sul peccato e sulle sue conseguenze, alla fine, come supremo coronamento dei suoi privilegi, ottenne di essere preservata dalla corruzione del sepolcro, e, vinta la morte, come già il suo Figlio, di essere innalzata in anima e corpo alla gloria del cielo, dove risplende Regina alla destra del Figlio suo, Re immortale dei secoli». Dunque, questo innalzamento al cielo è il «supremo coronamento dei suoi privilegi». Secondo il nostro amico, ciò significa che «la Madonna vola». Orbene, io non so se questo sia configurabile o meno come un volo e, se sì, di che genere di volo si tratti. Ciò che mi stupisce, invece, è che il nostro amico si stupisca. Mi spiego meglio: se di religione stiamo parlando (ed è così), stiamo parlando di realtà soprannaturali, preternaturali, quantomeno. Se i cattolici credono che Dio abbia creato il mondo dal nulla perché dovrebbero faticare a credere che la Madre di Cristo possa essere innalzata al cielo?! Che il nostro amico, che non è cattolico, non ci creda è più che comprensibile, meno lo è il fatto che si stupisca che i cattolici credano ad una cosa simile. Perché non dovrebbero?! E qui vengo al punto. Probabilmente, troppo spesso, noi cattolici siamo troppo “terreni”, le nostre vite sono troppo “terrene”, le nostre parrocchie sono troppo “terrene”. Al punto che sembra quasi che crediamo in un’idea, in una filosofia, anziché in un Dio e nelle realtà soprannaturali, ultraterrene. Ecco! Io ritengo che questo singolare episodio debba farci riflettere. Troppo spesso (e ahimè, talvolta, giustamente) le nostre parrocchie sono viste come realtà di aggregazione sociale, di svago, di divertimento, magari di filantropia, ma… è fuorviante! A tal punto che gente come il nostro amico stupisce che la Madonna possa volare. O che i cattolici possano crederci. Questo la dice lunga su come si sia ridotto il mondo cattolico: le nostre parrocchie sono sempre più spesso identificate con centri di aggregazione sociale, punti di ritrovo, enti di organizzazione e promozione di eventi e via dicendo. Insomma… tutte stronzate che con la fede non hanno nulla a che vedere. Ergo, i cattolici oggi sono consideratin così: gente terrena che non crede a nulla di ultraterreno e che ha una missione meramente terrena. Ergo, quando si parla di fede o di soprannaturale, ti prendono per il culo, quasi a dire: «Ma ci credi ancora?! Dai… non crederai mica che la Madonna voli?!». Eh sì, dando questa immagine di noi cattolici così terrena, si è arrivati anche a questo. Riflettiamoci! E’ un po’ come se qualcuno dicesse a un geometra: «Ma non crederai mica ancora al teorema di Pitagora?!». Che risponderebbe il geometra? E’ ovvio, risponderebbe: «E a cosa devo credere?!» Ma nel rispondere si porrebbe automaticamente anche questa domanda: «Ma perché questo si meraviglia che io, geometra, creda al teorema di Pitagora? Non è che i miei colleghi hanno dato un’immagine di noi geometri completamente diversa da quello che siamo o che dovremmo essere?!». Così anche noi. Se qualcuno si meraviglia che noi cattolici crediamo nel soprannaturale, occorre chiedersi: «Ma perché questo si meraviglia che io, cattolico, creda al soprannaturale? Non è che i miei fratelli hanno dato un’immagine di noi cattolici completamente diversa da quello che siamo o che dovremmo essere?!». Riflettiamoci.

Da La voce cattolica (Mensile del Circolo Ragionar cattolico) edizione n° 5 di marzo 2011 - riproduzione riservata  (richiedere autorizzazione a segretario@ragionarcattolico.it)


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