domenica 14 ottobre 2012

SOLIDEO PAOLINI, A GUASTICCE, PRESENTA IL SUO ULTIMO LIBRO SUL TERZO SEGRETO

di Diego Vanni

Una Conferenza davvero molto interessante, molto arricchente, quella nella quale il noto fatimologo, dottor Solideo Paolini, ha presentato il suo ultimo libro che fa il punto della situazione sulla rivelazione del Terzo Segreto di Fatima. Chi conosce un minimo la questione, chi ha letto un minimo la letteratura fatimita, sa che il testo rivelato nel 2000 non è completo; esiste una parte inedita, che il Vaticano ha deciso di non rendere nota. Perché?! Cosa contiene?! Cosa c’è di così terribile in questa parte inedita?! Perché mantenerla tale, anche a costo di evidenti forzature?! I cattolici benpensanti, gli allineatisti ad ogni costo, la borghesia cattolica del «con 4 (facciamo 2, ndr) pratichette sono a posto», non ha ovviamente bisogno di sapere cosa ha detto la Madonna a Fatima; questi possono tranquillamente fare a meno di sapere ciò che l’Augustissima Madre di Cristo ha detto, in aiuto alla salvezza delle nostre anime. Ma c’è anche chi – povero sempliciotto, si fa per dire, ovviamente («Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli». (Mt 11,25) – non può prescindere, non vuol prescindere dalla Madre di Cristo, non vuol rifiutare la sua mano allungata in nostro aiuto. Questi, intervenuti alla Conferenza, hanno posto, peraltro, domande molto interessanti. Ma qual è il senso di una simile iniziativa?! Che senso ha parlare di questa questione?! «La frittata è fatta?!» E’ un processo alle intenzioni?! Cosa si può fare? Cerchiamo di rispondere a tutte queste domande. Qual è il senso di una simile iniziativa?! Che senso ha parlare di questa questione?! Posta la tesi di fondo, per cui, non tutto il Terzo Segreto di Fatima è stato rivelato, questa iniziativa ha senso nella misura in cui vuol rendere noto il fatto, senza, come vedremo dopo, fare processi alle intenzioni, ma per far sì che la gente prenda consapevolezza della cosa, condizione preliminare per poi agire (vedremo dopo in che modo). Ha senso nella misura in cui parte dal presupposto per il quale l’aiuto che ci viene dal Cielo non è un optional, un qualcosa del quale si può fare a meno! La Madonna non perde tempo in cose opzionali, superflue! Ciò detto, qualcuno potrebbe chiedersi:

«La frittata è fatta?!»

E, magari, autorispondendosi di sì, asserire che proseguire su questa strada non ha molto senso. E’ stata una delle cose su cui si è discusso. Non ha senso se, come è stato rilevato, «tutto nasce e muore nella curiosità»! Ben venga che l’interesse a questi temi nasca, scaturisca dalla curiosità – perché, come è stato rilevato, «il Signore non disdegna di servirsi di strumenti umani» – ma nella curiosità non deve morire. Presa consapevolezza del problema, occorre darsi da fare, vedremo dopo in che modo. E comunque, «la frittata non è fatta», o… non completamente. Rivelando la parte inedita del Segreto è infatti sempre possibile far sì che abbia luogo un danno minore, un castigo di entità inferiore.

E' un processo alle intenzioni (del Vaticano)?!

 No! Non è un processo alle intenzioni, non è un voler giudicare quei (anche alti) prelati che hanno optato per mantenere inedita una parte del Segreto. A quelle intenzioni penserà il Padreterno, che giudicherà loro, come giudicherà me e tutti voi. Può darsi benissimo che chi si è trovato la “patata bollente” fra le mani abbia deciso per la secretazione per paura di un danno alla Chiesa, magari derivante da interpretazioni eterodosse di quella parte inedita (anche se – come rileva Antonio Socci – ritenersi più prudenti di Colei che è giustamente definita la Virgo prudentissima…)! Ad ogni modo, non spetta a noi giudicare (le persone, i fatti sì). Ampia è la letteratura su questo tema; chi vuole può senz’altro documentarsi ampiamente leggendo, per esempio, Il quarto segreto di Fatima di Antonio Socci, oppure Il Segreto ancora nascosto di Christopher Ferrara o altro ancora.

Cosa si può fare?

Pregare, per la rivelazione totale del Segreto, perché il Cielo dia al Papa questo coraggio! Inviare al Santo Padre una Supplica canonica – se ne richieda, se si vuole, il modulo al nostro Circolo – che è una supplica, appunto, e dunque uno strumento umile e che riconosce l’autorità, non una costrizione arrogante. E, infine, organizzare Conferenze su questo tema o sostenere chi già le organizza.

Il modulo della Supplica canonica da inviare al Santo Padre è inviabile, via mail, formato word e pdf, se richiesto, scrivendo a: info@ragionarcattolico.it

Da La voce cattolica (Mensile del Circolo Ragionar cattolico) edizione n° 21 di ottobre 2012 - riproduzione riservata  (richiedere autorizzazione a segretario@ragionarcattolico.it)



Nessun commento:

Posta un commento