domenica 14 ottobre 2012

IL TEMIBILE ED INGANNEVOLE BUONISMO DELL’ANTICRISTO

di Diego Vanni

San Paolo, nella seconda lettera ai tessalonicesi ci dice che la venuta dell’Anticristo avverrà «con ogni sorta di inganno». Anche Tirannio Rufino ribadisce che Egli cercherà di «trarre in inganno tutti i fedeli». E pure Sant’Ippolito ribadisce che si tratta di un uomo «ingannatore». Il concetto è ribadito anche da diversi altri autori. Orbene, non c’è dubbio che questo inganno avverrà mediante i «prodigi menzogneri» di cui parla San Paolo, nella succitata lettera ai tessalonicesi. Segni meglio esplicitati da San Rabano Mauro: «l’Anticristo guarirà i malati, farà risorgere i morti, ridarà la vista ai ciechi, l’udito ai sordi, la parola ai muti, etc…». Credo sia fuori dubbio, però, che questo «inganno» verrà perpetrato non solo attraverso questi «prodigi menzogneri», cosa peraltro che sarebbe interessare approfondire, ma non è questa la sede. Questo «inganno» verrà perpetrato soprattutto, a giudizio di chi scrive, attraverso quella che gli autori sacri chiamano la «predicazione dell’Anticristo». Provo ad ipotizzare quale possa essere il contenuto di questa predicazione. E lo faccio mettendolo in relazione all’apertura di questo mio articolo, ossia alla questione dell’inganno. Orbene, l’inganno è un qualcosa di creato ad arte per far cadere in errore qualcuno, per far credere a quel qualcuno che la cosa cattiva che si va a propugnare sia, in realtà, tutto il suo contrario. Se questo è vero (e lo è), l’Anticristo non potrà parlare apertamente contro Dio, non potrà parlare di odio, di violenza, di perversione. Mi sembra logico. Altrimentin dove starebbe l’inganno?! Se l’inganno è lo spacciare una cosa per il suo contrario, l’Anticristo non potrà parlare apertamente di queste cose, altrimenti si capirebbe chiaramente che è Lui e non vi sarebbe dunque nessun inganno. Ritengo perciò verosimile credere che quest’uomo posseduto dal Demonio che è l’Anticristo parlerà essenzialmente di amore, di bontà, di fratellanza, di eguaglianza sociale, di solidarietà. Ecco l’inganno! Spacciare la propria predicazione come evangelica, come un qualcosa dal contenuto analogo al messaggio di Cristo. Con una piccola (si fa per dire, evidentemente) differenza: che in tutta questa predicazione Cristo non ci sarà. Si inebrieranno le genti di principi umanitari, di discorsi sull’amore e sulla fratellanza, senza però mai menzionare Dio, facendolo cadere nel dimenticatoio. La gente sarà affascinata dal sentir parlare di amore e cadrà tra le braccia di quest’uomo posseduto dal Demonio (ma dall’apparenza affascinante, riecco l’inganno) che è l’Anticristo. Si instaurerà così questa nuova religione dell’amore universale – peraltro già avviata a suo modo da una certa predicazione – che sublimerà le genti. Ma questo amore sarà falso perché non attingerà all’Amore per antonomasia, alla fonte dell’amore che è la Trinità stessa. L’Anticristo convincerà le genti che non c’è alcun bisogno dell’Eucarestia, della Confessione, dei Sacramenti in generale e nemmeno della preghiera perché «l’unica cosa che conta è l’amore». Ben presto, tuttavia, la gente si renderà conto che questo amore è la casa costruita sulla sabbia, di cui parla la Scrittura, che alla prima difficoltà si sfalda e crolla. Già! Perché «senza di Me non potete far nulla!». Dio voglia che in tanti se ne rendano conto in tempo, durante questo Regno dell’Anticristo. In tempo per convertirsi, dopo questa sbandata (dovuta alla predicazione dell’Anticristo) e riconciliarsi con Dio prima del Giudizio finale. Non ho la pretesa di dirmi un esperto di queste questioni, ma ritengo questa ipotesi più che verosimile. Occhio!

Da La voce cattolica (Mensile del Circolo Ragionar cattolico) edizione n° 11 di novembre 2011 - riproduzione riservata  (richiedere autorizzazione a segretario@ragionarcattolico.it)

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