venerdì 12 ottobre 2012

LA STRANA SITUAZIONE DEL MONDO CATTOLICO ATTUALE

di Francesco Bernardini

E’ una situazione certamente drammaticA quella in cui versa il mondo cattolico in questi tempi. E sul caso è doveroso spendere qualche parola. Strutturerò questo mio articolo in due parti. La prima rivolta ai credenti, l’altra ai non credenti. Iniziamo dai primi, che mi scuseranno per il tono polemico. Partiamo con una domanda: come nasce, da cosa origina un cammino di riavvicinamento alla fede per chi è stato battezzato,
comunicato, magari cresimato e poi ha lasciato tutto?! Qual è quella scintilla da cui scaturisce un nuovo interesse per le cose di Dio, per la vita spirituale, per l’anima e la sua salvezza?! Si potrebbe rispondere, laconicamente, «la scintilla è Dio stesso». Ma Dio come si manifesta?! In altre parole: se un ragazzo di 30 anni si riavvicina alla fede è perché gli è apparso il Padre Eterno in persona?! Gesù Cristo?! La Madonna?! Assai raro. Spesse volte, il più delle volte, nonostante la nostra assoluta inadeguatezza, è attraverso noi, come singoli e come comunità cristiana, che può rinascere un interesse per la fede. E proprio qui casca l’asino! Abbiamo ridotto la liturgia ad una carnevalata, ad uno show, ad un qualcosa che “deve piacere ai bimbi” (cosa che peraltro non avviene), inosservanti delle più elementari norme sulla liturgia. Nelle nostre Messe non c’è più un momento di silenzio, si è archiviato l’organo, che col suo suono maestoso elevava mirabilmente le anime a Dio, da eccezione la “Comunione sulla mano” è diventata la regola, si è introdotto il cabaret nelle nostre liturgie, sistematicamente desolennizzate, impoverite, ridotte “all’osso”. Ebbene: è da questa liturgia che dovrebbe, per il nostro amico non credente, scaturire nuovamente l’interesse per la fede?! Non sarebbe forse meglio che le nostre liturgie recuperassero quel senso del sacro e del mistero, l’organo e il gregoriano, la maestosa solennità che tanto si confà alla celebrazione della divina Eucarestia?! Non è forse da questo splendore che si percepisce l’alterità di quel gesto misterioso che avviene sull’altare?! Non è forse da questo senso del sacro e del mistero che si avverte che ciò che avviene su quell’altare è il “totalmente altro”?! Secondo aspetto. Ci siamo ridotti ad essere un amalgama eterogeneo: nelle nostre parrocchie si crede tutto ed il contrario di tutto. C’è chi crede nell’autorità del Papa e chi non ci crede, chi ritiene l’aborto legittimo e chi illegittimo, chi crede che il divorzio sia un diritto civile e chi lo crede, com’è, un peccato. Se non ritorniamo ad essere uniti (beninteso, nella Verità) quale mai testimonianza possiamo dare al nostro prossimo. In altre parole, con questa disunità nella fede e nella dottrina, come può nascere, nel nostro amico non credente, un nuovo interesse per la fede. Non potrebbe questi dirci: «Ma se nemmeno voi credete nelle stesse cose, cosa pretendete da me?!»? Ulteriore aspetto: non preghiamo quasi più. Nelle nostre parrocchie si organizzano pranzi, cene, carnevali, befane, ma… la preghiera? Il contatto intimo con Dio? Come può nascere nel cuore del nostro amico ateo un nuovo fervore spirituale se quel fervore che ci avvicina a Dio nella preghiera non l’abbiamo più nemmeno noi?! E, per brevità, mi fermo qui, ma si potrebbe andare oltre, molto oltre. E vengo al nostro amico non credente che legge. Caro amico, probabilmente hai letto quanto sopra, probabilmente per te non rappresenta nulla di nuovo, nulla che tu non abbia già visto coi tuoi occhi o sperimentato. Ma non lasciarti scoraggiare! Gente che ama Gesù c’è, nonostante tutti i limiti di cui sopra, nonostante i miei limiti, i limiti dei membri del Circolo, dei parrocchiani! A quelle persone guarda e non lasciarti scoraggiare. Non guardare a me, non guardare a tanti che, preti o laici, come me sono pessimi esempi. Guarda ai Santi, a persone come Antonio Socci… E sforzati di credere, nonostante l’indegnità mia, dei preti, di vescovi e cardinali. Non lasciarti disorientare da questo caos e possa Gesù, nonostante tutte le nostre indegnità,manifestarsi a te, in un modo o nell’altro. Perché, nonostante tutto questo, nonostante nemmeno tanti preti ne siano più convinti, Gesù Cristo è l’unica via che conduce al Padre. L’unica via, l’unica
verità. In Lui solo è la vita. La vita vera, che non avrà mai fine.

Da La voce cattolica (Mensile del Circolo Ragionar cattolico) edizione n° 1 di dicembre 2010 - riproduzione riservata  (richiedere autorizzazione a segretario@ragionarcattolico.it)

Nessun commento:

Posta un commento