domenica 14 ottobre 2012

IL NUCLEO ESSENZIALE DEL TERZO SEGRETO DI FATIMA; IL DEMONIO, IL CONCILIO, LA SITUAZIONE ECCLESIALE ATTUALE E QUESTO CIRCOLO

di Diego Vanni

Ho già scritto più è più volte su queste pagine di quello scottante argomento chiamato il Terzo Segreto di Fatima. Torno a farlo anche adesso in una chiave un po’ diversa: cercando cioè di metterne in evidenza il nucleo essenziale, per poi cercare di spiegare come, a suo modo, anche l’operato di questo nostro Circolo cattolico si leghi, nel suo piccolo, a quel nucleo essenziale del Terzo Segreto. Prima di far ciò, tuttavia, giova – per quanto possibile – riesporre in sintesi i termini della questione Fatima. Il c.d. Terzo Segreto ossia la terza parte dell’unico Segreto di Fatima consiste, stando a quanto è stato pubblicato dal Vaticano nel 2000 – ma, vedremo, c’è anche dell’altro – in una visione. Nella fattispecie si tratta della visione di un «Vescovo vestito di Bianco» che, assieme ad «altri Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose» sale «su una montagna ripida in cima alla quale c’era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia». «Il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni». Subito collegata all’attentato che Giovanni Paolo II subì il 13 maggio del 1981 ad opera di Ali Agca, quella visione, tenuta segreta per decenni, deluse praticamente tutti. Innanzitutto per le vistose incongruenze. Prima fra tutte: il Papa del Terzo Segreto muore, Giovanni Paolo II nell’81, no. Possibile che la Madonna si sia sbagliata?! Possibile che non sapesse che Lei stessa avrebbe in seguito deviato la traiettoria della pallottola mortale?! E dove sono, nello scenario dell’81, gli «altri Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari» che, nella visione, muoiono «allo stesso modo» del «Vescovo vestito di bianco»?! Ma ammesso – e non concesso evidentemente – che questa visione sia la profezia dell’attentato dell’81, perché tenerla segreta per ben altri 19 lunghi anni?! E perché la Madonna ne aveva chiesto la pubblicazione nel 1960?! Cosa c’entra il 1960 con il 1981?! Questi, in estrema sintesi, i termini della questione. In altre parole; l’attentato dell’81 non c’entra nulla con il Terzo Segreto che, per tutta una serie di ragioni che non è il caso in questa sede di riesporre, consta evidentemente – come tanti studiosi e giornalisti hanno rilevato e fatto rilevare – di una seconda parte inedita, non pubblicata perché troppo spaventosa. Posto quindi che è certo che esiste questa seconda parte inedita (si legga per approfondire la copiosa letteratura in materia), resta da cercar di capire in cosa consista questa parte inedita e terrificante. Una delle ipotesi che si fanno al riguardo è che essa parli dell’«apostasia nella Chiesa» (sic!), ossia del rinnegamento della fede, nientemeno, all’interno della stessa Chiesa. A sostenerlo, si badi bene, non è qualche fatimita esaltato, ma nientemeno che l’allora teologo della Casa Pontificia, cardinal Ciappi: «Nel Terzo Segreto si profetizza, fra le altre cose, che la grande apostasia nella Chiesa partirà dalla sua sommità!». Va da sé che nessun contenuto di questo tenore figura nel testo rivelato nel 2000! Sulla base di queste dichiarazioni ci sono studiosi che si spingono fino a sostenere che il nucleo essenziale del Terzo Segreto sarebbe un «Papa sotto il controllo di Satana» che potrebbe ricollegarsi alla visione che ebbe papa Leone XIII, che merita di essere raccontata. Un giorno, mentre, privatamente, nella sua cappella, celebrava la S. Messa, dopo il Padre Nostro, Leone XIII si fermò come incantato; restò un pezzo immobile e come pietrificato a contemplare qualche cosa con le braccia aperte. Il suo volto era soffuso di terrore. Il suo colore divenne cadaverico. A un certo punto gridò: «Ma nessuna salvezza è possibile alla Chiesa?» Dopo un po’ il suo volto si schiarì, la visione cessò e riprese la celebrazione della Messa. Appena finita la Messa andò in camera e scrisse preghiere: O nostro rifugio e San Michele Arcangelo, ordinando che, con tre Ave Maria e una Salve Regina, in tutto il mondo cattolico venissero recitate. Quello che vide lo confidò al suo confessore, e questi, poi, al cardinal Boetto, che, dopo la seconda guerra mondiale, lo pubblicò. La visione fu questa: vide la terra aprirsi come una melagrana: dalla spaccatura uscirono miriadi di Demoni che invasero la Terra suscitando dappertutto errori, sedizioni, guerre e rivoluzioni. Una foschia immensa si diffuse nella terra, i morti divennero tanti che il sangue sembrava sommergere la terra. A questo punto vide una legione di Demoni scagliarsi contro la Chiesa, simboleggiata dalla basilica di San Pietro, e arrivare a scuoterla, tanto che essa crollasse. Fu lì che il papa gridò: «Ma nessuna salvezza è possibile alla Chiesa?» Ed ecco scendere dal Cielo S. Michele Arcangelo, che ingaggia battaglia contro i Demoni e li sconfigge. I Demoni rientrano nella spaccatura della Terra, la spaccatura si chiude, il sangue viene riassorbito dalla terra, la foschia si disperde, sorge una giornata radiosa. Orbene; sulla questione delicatissima del «Papa sotto il controllo di Satana» non intendo addentrarmi, ma che nella Chiesa odierna vi sia una situazione di apostasia generalizzata che non risparmia (per non dire parte da) vescovi e cardinali, è innegabile. Che la fede del popolo ne risenta, è altrettanto innegabile. Che questo possa essere il contenuto principale, il nucleo essenziale, della parte inedita, vista anche la testimonianza del cardinal Ciappi, è decisamente probabile. Che questo possa spiegare anche altre cose del dossier Fatima è altrettanto innegabile. Un esempio su tutti, la data del 1960: data nella quale, secondo le richieste della Madonna, il Terzo Segreto (ivi compresa la parte attualmente inedita, evidentemente) doveva essere rivelato. Il recente rinvigorirsi del dibattito inerente il valore teologico e dottrinale (ma soprattutto la sussistenza del carattere dell’infallibilità) dei documenti del Concilio Vaticano II, che proprio nel 1960 iniziava i suoi lavori nella Commissione preparatoria, forse, ne è una prova. E’ la questione Lefebrve. E qui ritorno alla visione di Leone XIII, ai Demoni che si scagliano contro la Chiesa. Qual è la tattica bellica più efficace? Attaccare dall’interno o dall’esterno? Il cavallo di Troia docet! E quale occasione più golosa per il Demonio se non lavorare all’interno di un Concilio?! Certo… Satana può anche lavorare nelle sacrestie, ma… se per un (a noi incomprensibile) disegno della Provvidenza è stato concesso al Demonio di attaccare la Chiesa (e ciò non deve scandalizzare: il Padreterno ha concesso al Demonio di tentare suo Figlio), quale occasione più golosa di un Concilio?! Se si riesce a far danno lì, il danno si ripercuote sull’intera cattolicità, di tutti e cinque i Continenti. E come far questo?! Come far danno in Concilio?! Con la tattica stessa dei modernisti (che sono servi del Demonio, non a caso): mischiare la verità all’errore. Nei documenti conciliari, forse, vi sono anche elementi di errore mischiati alla verità. E ciò è peggio che se ci fossero solo errori. Infatti; se il latte viene mischiato al caffè, una volta fatto questo, come scinderli l’uno dall’altro?! Non lo dico io, del resto, che «è artificio astutissimo dei modernisti presentare le loro dottrine non già coordinate e raccolte quasi in un tutto, ma sparse invece e disgiunte l’una dall’altra», ma quel grande Santo e grande Papa chiamato Pio X, nella sua mirabile enciclica Pascendi Dominici Gregis con la quale ha condannato il modernismo. Dire ciò scardina qualcosa?! Fa crollare tutto l’impianto teologico del cattolicesimo?! Distrugge alla radice la Chiesa Cattolica?! No, non lo direi mai, fosse così. Certo… imbarazza e non poco un cattolico come me sostenere che nei testi conciliari vi sono elementi di errore o comunque espressioni che, lungi dalla chiarezza che deve caratterizzare i documenti di natura dottrinale, si prestano ad interpretazioni eterogenee. Ma non scardina nulla. Come infatti Monsignor Lefebrve giustamente rilevò, il Concilio Vaticano II fu un Concilio pastorale e non dogmatico, a differenza dei precedenti. Abbandonando volutamente ed espressamente il carattere della dogmaticità e della voluntas docendi, il carattere insomma della volontà di insegnare dottrine vincolanti per la fede, quel Concilio si privò per ciò stesso del carattere dell’infallibilità, le condizioni per godere della quale sono ben espresse nella Costituzione dogmatica Pastor Æternus del Concilio Vaticano I. Del resto, è ovvio: se alcuni documenti della Chiesa possono essere (e sono) definiti infallibili, va da sé che altri non godono del carattere dell’infallibilità. Diversamente, non si starebbe a distinguere fra Magistero infallibile e Magistero fallibile. Ecco dunque che sostenere questo (la non infallibilità del Vaticano II e dunque la, quantomeno, potenziale possibilità che esso contenga errori) non fa crollare l’impianto teologico del cattolicesimo, non mina alla radice le fondamenta della Chiesa Cattolica, pur essendo cosa comunque imbarazzante. Al Demonio, dunque, il Padreterno ha concesso (e qui ritorno alla visione di Leone XIII) di attaccare la Chiesa, come prima gli aveva concesso di tentare suo Figlio. E il Demonio lo ha fatto in grande, riuscendo forse a lavorare all’interno dello stesso Concilio Vaticano II. Cosa che spiegherebbe molte cose: il 1960 come data richiesta dalla Madonna per la pubblicazione dell’intero Segreto; la non pubblicazione di esso ad opera dei Papi del Concilio; la pubblicazione di parte di esso da parte dei loro successori (ma comunque non la pubblicazione integrale: la parte inedita rimane tale); l’antipatia dei Papi del Concilio per i pastorelli di Fatima, definiti (non a caso) da Giovanni XXIII «profeti di sventura»; la decisione ancora oggi di non pubblicare la parte inedita per paura di sconfessare il Concilio e certi nuovi orientamenti che, sulla base di esso, hanno preso piede all’interno della Chiesa Cattolica. Del resto,  non io, ma l’archivista ufficiale di Fatima, Padre Alonso, riferendosi al Terzo Segreto di Fatima (o alla sua parte inedita, per esser più precisi), disse: «Esso avrebbe un acceso effetto di polarizzazione verso le tendenze interecclesiali estreme, suonerebbe di conferma della posizione tradizionalista e renderebbe furibondi contro Fatima i progressisti». Più chiaro di così… Certamente; come con Cristo, anche con la Chiesa il Demonio non avrà la meglio, non è teologicamente possibile; «Non prevalebunt». Ciò non toglie che, la situazione sia tremenda. Del resto, era stato predetto anche a La Salette (il cui Segreto per molti studiosi è legato strettamente a quello di Fatima che non sarebbe che la sua continuazione): «Il Vicario di mio Figlio dovrà soffrire molto perché per qualche tempo la Chiesa sarà abbandonata a grandi persecuzioni; quello sarà il tempo delle tenebre: la Chiesa avrà una crisi orrenda». Peraltro; non è questa profezia in perfetta sintonia con la visione di Leone XIII?! Mi avvio alla conclusione, prendendo spunto dall’ultima frase citata del Segreto de La Salette: «la Chiesa avrà una crisi orrenda». E ne aggiungo un’altra, sempre tratta dal Segreto de La Salette: «I preti, ministri di mio Figlio, i preti per la loro cattiva condotta, per le loro irriverenze e la loro empietà nel celebrare i Santi Misteri, per l’amore al denaro, l’amore agli onori e ai piaceri, i preti sono diventati cloache di impurità. Sì; i preti domandano vendetta e la vendetta è sospesa sulle loro teste. Guai ai preti e alle persone consacrate a Dio che, per la loro infedeltà e la loro cattiva condotta, crocifiggono di nuovo mio Figlio. I peccati delle persone consacrate a Dio gridano verso il Cielo e chiamano la vendetta ed ecco che la vendetta è alle loro porte». E’ la descrizione precisa della situazione attuale. E proprio questo mi aiuta, nella redazione di questo articolo, ad avviarmi verso la conclusione che spiega il perché dell’ultima parte del titolo di questo scritto: il Circolo Ragionar cattolico. Infatti, questo è il contesto in cui si trova ad agire il Circolo Ragionar cattolico. In tempi normali per la Chiesa non ci sarebbe bisogno di un Circolo del genere. E, comunque sia, (e a scanso di critiche) nemmeno ora ce n’è bisogno, stante il «servi inutili» di evangelica memoria che sappiamo bene di essere, ma, per semplicità, diciamo così. Dicevo; in tempi normali per la Chiesa non ci sarebbe bisogno di un Circolo del genere, ma questi non sono tempi normali per la Chiesa e spesso occorre trovare “sistemazioni alternative”. Del resto (ma questo vale anche per altri discorsi esposti prima)… «non si giudica una situazione eccezionalissima con i criteri d’ordinaria amministrazione» (Padre Umberto Degl’Innocenti, docente alla Pontificia Università Lateranense). Questa è la situazione, dunque. «Situazione eccezionalissima», appunto, non giudicabile «con i criteri d’ordinaria amministrazione». Con questi ultimi, sulla base di questi ultimi, si potrebbe dire: «Ma come si permettono dei laici, come si permette un semplice Circolo cattolico di criticare preti, vescovi e cardinali?!». Giusto. In tempi normali, giusto. Giustissimo. Ma in una «situazione eccezionalissima», nella fattispecie; in una situazione di apostasia generalizzata, le cose sono un tantino diverse e non giudicabili «con i criteri d’ordinaria amministrazione». Del resto, se la stessa Madre di Cristo usa parole del tenore di quelle poc’anzi riportate… E, purtroppo, il Circolo Ragionar cattolico ha sperimentato sulla propria pelle questa realtà, questo clero. Prova ne sono le peripezie per cercare di avviare un dialogo col clero; le peripezie per cercare (senza riuscirvi) di integrarsi negli ambienti cattolici locali; le lettere dell’amico Francesco Bernardini, tutte (e dico: tutte) rigorosamente rimaste senza risposta. E… passino le lettere inerenti il Circolo Ragionar cattolico rimaste senza risposta. C’è di più grave! Francesco scrisse a tre Vescovi, sulla base peraltro di un documento della conferenza episcopale, al riguardo di una donna che si suppone ragionevolmente essere posseduta dal Demonio. Non una risposta. Non una risposta per così grave questione! Questa è la situazione attuale. Ma che successori degli Apostoli sono questi vescovi?! Che non si degnano di rispondere (a lettere spedite a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno e dunque provabili) nemmeno su questi temi?! Successori degli Apostoli o funzionari, dunque?! E’ dunque una situazione normale questa?! O piuttosto è una «situazione eccezionalissima»?! Se anche voi la ritenete tale, vi preghiamo di non giudicarci con «criteri d’ordinaria amministrazione» e di non scandalizzarviper i nostri scontri con certo clero, che, giova ripeterlo, ha abdicato al proprio ruolo di guida delle pecore. Pastori che, chiamati dalla pecora, non rispondono. Se questo è normale… Pastori che, messi al corrente che c’è una donna che, con buone probabilità, soffre di possessione demoniaca, non rispondono, se ne fregano. Se questo è normale… L’unica consolazione è sapere che, come i miei, anche «i loro peccati gridano verso il Cielo e chiamano la vendetta ed ecco che la vendetta è alle loro porte».

Da La voce cattolica (Mensile del Circolo Ragionar cattolico) edizione n° 10 di ottobre 2011 - riproduzione riservata  (richiedere autorizzazione a segretario@ragionarcattolico.it)



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