sabato 13 ottobre 2012

L’UOMO DEL XXI° SECOLO SOFFOCATO DAL SUO NULLA

di Diego Vanni

Riflettevo con un amico, a tarda sera, su cosa siamo noi uomini del XXI° secolo. Riflettevo su come siamo prigionieri del nostro nulla, di questa cappa soffocante che ci uccide (la vita spirituale, almeno). Siamo così: fondamentalmente nulla ci tocca, nulla ci riguarda, nulla ci interessa. Non c’è nulla per cui siamo disposti a combattere, non c’è nulla per cui siamo disposti a farci prendere a sassate ed insulti, non c’è nulla per cui siamo disposti ad incazzarci, a rovesciare i tavoli, non c’è nulla che ci strappi una lacrima dagli occhi. Tutto ci passa accanto, come una brezza leggera, ma nulla ci tocca. Eppure ci sarebbe, c’è qualcosa per cui valga la pena combattere, c’è qualcosa per cui dovremmo essere disposti a farci prendere a sassate ed insulti, c’è qualcosa per cui per dovremmo essere disposti ad incazzarci, a rovesciare i tavoli, c’è qualcosa che dovrebbe strapparci una lacrima dagli occhi. Un esempio per tutti?! L’aborto! Questo crimine orrendo perpetrato in odio a quel dono fondamentale del Padreterno che è la vita e senza il quale le stesse augustissime virtù teologali della fede, della speranza e della carità non avrebbero modo di esistere! Non è forse, l’aborto, un qualcosa per cui valga la pena combattere?! Un qualcosa per cui dovremmo essere disposti a farci prendere a sassate ed insulti?! Nel senso, evidentemente, di essere disposti a farci prendere a sassate ed insulti per aver testimoniato la verità su quest’orrendo abominio, beninteso. Non è forse un qualcosa per cui per dovremmo essere disposti ad incazzarci, a rovesciare i tavoli, un qualcosa che dovrebbe strapparci un amaro pianto, vista la pregnanza teologica di questo peccato gravissimo e la sofferenza immensa che dovrebbe provocarci l’uccisione della vita nascente?! Invece, no, niente! Anch’esso è una brezza leggera, che a malapena avvertiamo. E continuiamo, imperterriti, a cullarci in questa “società del benessere”, piena di I phone, di computer di ultima generazione, di aria condizionata e quant’altro. In questa società imborghesita dove l’unica norma morale sembra esser rimasta il conformismo, a sua volta finalizzato al quieto vivere. Eh sì! E’ in nome di quel conformismo che non siamo più disposti ad incazzarci. E chi mai, se non un cattolico imbecille (Dio ce ne mandi…), sarebbe disposto in un’epoca in cui si parla dei diritti delle donne, in un’epoca in cui la dittatura del politically correct censura ogni censura morale, a gridare la verità sull’aborto?! Chi mai, se non un cattolico imbecille, sarebbe disposto a fronteggiare eserciti di femministe incallite per testimoniare il valore della vita, dicendo tutta la verità sull’aborto?! No, è più comodo tacere ed allinearsi, sacrificando la verità! Purtroppo, neanche in ambienti cattolici si ha più il coraggio di fare questo! Purtroppo, anche in ambienti cattolici, c’è questo allineamento al mondo, che odia Gesù Cristo, che ripudia il concetto stesso di verità oggettiva e che non vuol sentir parlare assolutamente di legge morale. Solo colui che, poco fa, ho chiamato il cattolico imbecille (non perché lo sia, ma perché considerato tale), ha questo coraggio. Per il resto, anche negli ambienti cosiddetti “cattolici”, la situazione è questa: nulla ci tocca, nulla ci riguarda, nulla ci interessa. Non c’è nulla per cui siamo disposti a combattere, non c’è nulla per cui siamo disposti a farci prendere a sassate ed insulti, non c’è nulla per cui siamo disposti ad incazzarci, a rovesciare i tavoli, non c’è nulla che ci strappi una lacrima dagli occhi. Insensibili a tutto, Cristo in primis. Del resto, non ho io parlato della tentazione di una «Chiesa senza Cristo, che fa a meno di Cristo», ma il Papa stesso. Quando, come il «disprezzato e reietto dagli uomini (Cristo, ndr)», anche noi cattolici, quando anche questa Chiesa avrà il coraggio di essere «disprezzata e reietta dagli uomini», per amore della verità, allora sì che sarà una nuova primavera dello spirito. E i frutti non tarderanno ad arrivare.

Da La voce cattolica (Mensile del Circolo Ragionar cattolico) edizione n° 8 di giugno 2011 - riproduzione riservata  (richiedere autorizzazione a segretario@ragionarcattolico.it)

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