venerdì 12 ottobre 2012

IL CORAGGIO DI UN LIVORNESE ANTIMODERNISTA CON I SUOI “STRISCIONI DELLA FEDE”

di redazione

Venerdì 11 Febbraio 2011. Festa patronale per una parrocchia livornese alla quale, «per la prima volta, dopo anni e anni, non ho partecipato – racconta il livornese che ha appeso gli striscioni – essendo stato "scomunicato" dal mio (ex) parroco che odia il latino, non sopporta il gregoriano, andando in cerca di cose nuove, così come gli organisti (e non solo) che osano difendere la liturgia e salvaguardarne il decoro. Adesso si arrangiano con le chitarre». «Ovviamente prosegue – ho festeggiato la Madonna andando a Messa da un'altra parte (alla Messa di S. Pio V, per essere precisi) ma ho voluto testimoniare comunque la mia devozione addobbando le finestre di casa mia per il passaggio della processione, con i drappi solitamente usati per il Corpus Domini e con l'aggiunta di un ammonimento e di una invocazione. Spero che il reverendo modernista abbia cristianamente apprezzato!». Negli striscioni si leggeva, oltre ad una citazione di San Paolo (vedi foto qui a lato), un’invocazione alla Madonna affinché aiuti il Papa «contro disubbidienti e sabotatori e affinché protegga «la Chiesa dai neomodernisti». E’ ora di ritrovare, come questo livornese, il coraggio di testimoniare la vera fede e la dottrina cattolica pubblicamente ed apertamente, anche contro eresie molto in voga come il modernismo, i cui pericoli San Pio X ha ben evidenziato e, se del caso, anche in contrasto con dei sacerdoti, laddove questi manifestino opinioni o tendenze contrarie alla dottrina cattolica. Un sano concetto di ubbidienza, infatti, consente e legittima questo atteggiamento. Perché ciò che conta, sempre e comunque, è difendere la fede e la dottrina cattolica, prima ancora di chi di quella fede dovrebbe esserne ministro e custode.

Da La voce cattolica (Mensile del Circolo Ragionar cattolico) edizione n° 5 di marzo 2011 - riproduzione riservata  (richiedere autorizzazione a segretario@ragionarcattolico.it)

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