sabato 13 ottobre 2012

IO, CONVINTO MATERIALISTA (COME IL PADRETERNO DEL RESTO) DICO: BASTA CON QUESTO SPIRITUALISMO ORIENTALEGGIANTE!

di Diego Vanni

Non c’è cosa più odiosa ed anticristiana di questo spiritualismo orientaleggiante che serpeggia anche in ambienti cattolici! Anzitutto i fatti che mi hanno suscitato queste riflessioni. Domenica 10 aprile sono andato alla Messa di Pio V° nella Chiesa di Santa Maria Assunta, nel quartiere Torretta, a Livorno. Per la liturgia tridentina era Tempo di Passione, cosa scomparsa dalla liturgia riformata, e tutte le immagini sacre erano coperte da teli viola scuro. Bene, la Chiesa di Santa Maria Assunta è l’unica in Diocesi ove si celebra quotidianamente la Messa di Pio V° o Messa tridentina, ma vi si celebra anche il Rito riformato perché, a quanto so, è chiesa parrocchiale. E, come in ogni chiesa parrocchiale che si rispetti, c’è anche qualche “pia donna” (solitamente gente repressa con smanie di protagonismo) pronta a far questione, magari perché cambi qualcosa in Chiesa o perché “le” (si fa per dire perché non è certo roba sua) tocchi qualche oggetto di Sacrestia. E in Chiesa qualcosa era, come detto, decisamente cambiato: ogni immagine sacra era stata velata di viola scuro, come si conviene in Tempo di Passione. Orbene; mi è stato raccontato che queste “pie donne” hanno fatto il diavolo a quattro a causa di queste velature. Ora, le ragioni possono essere varie: hanno fatto il diavolo a quattro perché sono stati tolti i veli dalla Sacrestia, insomma è stato rufolato nei sacri cassetti senza il loro “permesso” di marchese pontificie; hanno fatto il diavolo a quattro in odio a ciò che le velature rappresentano, ossia la dimensione penitenziale oppure hanno fatto il diavolo a quattro in nome di tendenze spiritualiste. Se la ragione è la prima, beh… c’è poco da dire: classico esempio di gente repressa con smanie di protagonismo: cosa talmente patetica da non commentarsi nemmeno. Se la ragione è la seconda non c’è comunque da meravigliarsi: si sente ormai dire dappertutto che «la Messa è una festa» e alla fine qualcuno ci crede per davvero. Logico corollario di questo ragionamento ebete (la Messa è infatti un sacrificio incruento, non una festa) è l’avere in odio tutto ciò che abbia carattere penitenziale, come, in questo caso, le velature viola. Ora, queste due prime ragioni sono sicuramente deprecabili, ma è evidente la stupidità della prima e l’infondatezza della seconda, almeno per chi abbia un minimo di conoscenza della materia. Più pericolosa e subdola, invece la terza ragione: quella che ho chiamato tendenza spiritualista. Proprio perché pericolosa e subdola vorrei soffermarmi essenzialmente su questa. In nome di questa tendenza spiritualista di mira a far fuori, almeno dalla dimensione della liturgia, tutto quanto vi sia di materiale, di sensibile. Può essere in nome di questa tendenza spiritualista che si è contestata la velatura viola. Qualcuno può aver pensato: «Ma che senso ha una cosa simile?! Tanto Cristo è fra noi lo stesso!». Insomma, una tendenza che mira a giustificare la dematerlizzazione della liturgia in nome di quel «Tanto Cristo è fra noi lo stesso!». Prima di vedere perché questa tendenza è proprio il contrario della logica dell’Incarnazione, vediamo come, portata alle estreme conseguenze, questa tendenza possa essere ultradannosa. In nome di questa tendenza, infatti, si potrebbe anche asserire: «Ma che senso ha che il sacerdote indossi i paramenti sacri?! Tanto Cristo è fra noi lo stesso!» E ancora più grave: «Ma che senso ha l’Eucarestia (che è materia: pane e vino, nda)?! Tanto Cristo è fra noi lo stesso! (come presenza spirituale, beninteso, nda)». Ecco: a questo, in tutta la sua gravità, porta o può portare questa tendenza spiritualista! Il cattolicesimo è tutta un’altra cosa! Il cattolicesimo è materia: Dio ha deciso di farsi uomo, di incarnarsi: questa è materia! Dio ha deciso di essere con noi tutti i giorni, fino alla fine del mondo, attraverso cioè l’Eucarestia: questa è materia! Noi crediamo la risurrezione della carne: questa è materia! Il Battesimo avviene per mezzo dell’acqua: questa è materia! La Cresima si conferisce mediante l’imposizione dell’olio sacro e così pure per l’Estrema Unzione: questa è materia! Insomma: Dio, che è il nostro Creatore, sa bene che noi siamo anima e corpo, spirito e materia e che entrambe le dimensioni sono fuse e amalgamate fra loro pienamente. Lo spirito, dunque, è elevato e guidato attraverso la materia. Prescindere da essa vuol dire allontanarsi impressionantemente dalla logica del cristianesimo. Ecco l’importanza delle velature, dei segni sensibili, del simbolismo nella liturgia! Non si può pretendere di “stimolare” lo spirito prescindendo dalla materia perché Dio stesso non ha voluto così: Dio stesso, che è puro Spirito, si è fatto materia, visibile, tangibile! Dio stesso non ha disdegnato che San Tommaso mettesse le mani (materia) nel suo costato (materia)! Dio stesso, una volta risorto, ha deciso, con i discepoli di Emmaus di mangiare e quindi di fare qualcosa di materiale! E si potrebbero fare altri mille esempi, ma questi bastano. Facciamo dunque attenzione a snobbare la dimensione della materia perché è estremamente pericoloso! Come quei preti che non portano nemmeno il collarino, «tanto si è preti dentro»! Ma che cavolo di ragionamento è?! Al di là del fatto che questa molto spesso è una scusa, da parte di molti presbiteri, per non dire che ci si vergogna del proprio esser preti, ma comunque io, persona comune, da cosa dovrei riconoscere che uno è un prete?! Faccio un esempio: se una persona si trova per strada ed è in crisi, ha bisogno di un prete, da cosa dovrebbero riconoscerlo?! Dalla tonaca o, almeno, dal colletto o dal fatto che «si è preti dentro»?! Non scadiamo nel ridicolo! Idem per la liturgia! La solennità, il simbolismo, il suono dell’organo, il canto gregoriano hanno la sua importanza, eccome! E’ attraverso quella materia che il cuore dell’uomo, il suo spirito si eleva a Dio! Dio, come ho già spiegato, questo lo sa. Se qualcuno si crede di essere più antropologo del Padreterno…

Da La voce cattolica (Mensile del Circolo Ragionar cattolico) edizione n° 7 di maggio 2011 - riproduzione riservata  (richiedere autorizzazione a segretario@ragionarcattolico.it)

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