domenica 14 ottobre 2012

ORA DI RELIGIONE OD ORA DI SOCIOLOGIA?

di Lorenzo Corradi

Che la religione Cattolica la si stia facendo diventare una burletta è un fatto assodato, ne abbiamo visto alcuni aspetti la scorsa volta analizzando gli spot di Sky, che poi altro non sono che un ulteriore tassello al processo di scristianizzazione. Vero è che gli italiani fanno ben poco per curare da sé stessi questa piaga pirituale, visto che i libri su codici segreti, vangeli nascosti, presunte verità teologiche celate dal Vaticano abbondano in copie sugli scaffali delle librerie e vendono pure. Non sono pochi i gonzi che abboccano alle menate pseudo storico – religiose di autori a cui forse si spalancherebbero le porte di una bella miniera di carbone se non avessero inventiva letteraria, pur tuttavia un esame di coscienza gli educatori cattolici dovrebbero farselo. Chi scrive parte da una convinzione: la Chiesa per lungo, troppo, tempo ha dato per scontato che gli italiani magari vivevano la Fede un po’ a modo loro, ma che mai e poi mai sarebbero giunti ad una apostasia di massa alla quale, pur tuttavia, ci troviamo di fronte. Sbagliavano i loro conti e non sapevano neppure quanto, ignari della frase di Nostro Signore «Ma quando il Figlio dell’Uomo tornerà, troverà ancora la Fede?». Frase che dentro di sé già aveva la risposta, ma che non la si è voluta capire, tranne qualche sporadico accenno ogni tanto da parte di qualche alto prelato. Quindi c’è un problema di educazione religiosa, che non si svolge soltanto nelle lezioni di catechismo nelle parrocchie, ma anche (anzi, diremmo; soprattutto) nelle scuole. Anche se la gran parte degli studenti fa finta di non accorgersene, esiste un’ora alla settimana di insegnamento della religione Cattolica nelle scuole statali, anche se purtroppo solamente facoltativa e con qualche ben pensante dalla mentalità massonica (e che si trova pure non solo tra i cattolici di base, ma perfino tra i gerarchi ecclesiastici) che vorrebbe tramutarla in una “storia delle religioni”. Al di là del fatto che tutto questo contribuirebbe ad alzare il livello di indifferentismo religioso mascherato da arricchimento culturale, ci chiediamo come venga insegnata oggi la religione Cattolica in quell’ora settimanale. Non è che forse si dà troppo spazio alla sociologia od alle tematiche sociali? Intendiamoci, tanto di cappello per chi tra i sacerdoti aiuta emarginati e tossicodipendenti, ma tra i compiti di un religioso c’è quello di rendere conto della propria Fede. In epoca di assoluta ignoranza in materia, lo vogliamo spiegare a questi ragazzi quali sono i presupposti storico – dottrinali del Cristianesimo?! Glielo vogliamo spiegare come mai i Vangeli sono quattro e veritieri?! Potremmo farla finita con la descrizione di Gesù Cristo come semplice uomo buono e dargli il conferimento che ha, ossia Figlio Unigenito di Dio e Seconda Persona della Santissima Trinità?! Potremmo dire finalmente che dialogare con le altre “religioni” è completamente inutile poiché solo nel Cattolicesimo c’è la Salvezza?! Danno noia queste cose?! Benissimo, il cristiano mica deve essere accomodante o sincretico! Tutto questo non si può dire perché politicamente scorretto e può infastidire persone di altre “fedi”?! Rispondiamo in maniera molto semplice e diretta: chi se ne frega! Dal momento che si tratta di ora di religione Cattolica, allora deve essere svolta senza compromessi, non svolgendo trattati di sociologia. O si capisce che il risveglio della Fede passa anche da questa battaglia culturale, o è bene fare tutti quanti festa e dedicarci ad altro.

Da La voce cattolica (Mensile del Circolo Ragionar cattolico) edizione n° 12 di dicembre 2011 - riproduzione riservata  (richiedere autorizzazione a segretario@ragionarcattolico.it)



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